“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861″.
Da questo giorno l’Italia afferma solennemente di fronte al mondo la sua esistenza
lettera inviata da Cavour al Marchese d’Azeglio 17 marzo 1861.
“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861″.Sono le parole che si possono leggere nel documento della legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d’Italia, che fa seguito alla seduta del 14 marzo 1861 del Parlamento, nella quale è stato votato il relativo disegno di legge. Il 21 aprile 1861 quella legge diventa la n. 1 del Regno d’Italia.
E’ l’atto ufficiale della nascita della nazione italiana e con orgoglio Cavour lo annuncia a Massimo D’Azeglio.
E con lo stesso orgoglio il Comitato Fiorentino a distanza di 150 anni vuole celebrare senza se e senza ma questa data quando invece esponenti della politica e della società civile recentemente hanno espresso dubbi e riserve sulla necessità di riconoscerla come giorno di festa dell’Unità d’Italia. Eppure se come avviene in altre nazioni anche in Italia si affermasse una religione civile, fondata su momenti significativi della sua storia, condivisa da tutto il popolo italiano , ovviamente senza negare le differenze politiche, culturali esistenti, saremmo una comunità nazionale con un identità forte in grado di far fronte alle questioni , certamente non di facile soluzione,di politica interna ed estera in maniera costruttiva e propositiva e ritrovare quei valori ed idealità smarriti purtroppo da molto tempo.
Ci conforta in questo momento difficile per l’Italia vedere però che il nostro presidente Napolitano costantemente come il suo predecessore Ciampi ci invita a salvaguardare la memoria storica del nostro paese a partire appunto dal suo atto di fondazione: il 17 Marzo 1861 .
Anche il Comitato Fiorentino per il Risorgimento con le sue piccole forze insieme agli altri comitati toscani sarà presente in tutte le iniziative che vogliono ricordare quei giorni intensi del 1861, in cui si realizzava l’ Unità ed l’Indipendenza italiana con il sacrificio di molti , giovani e vecchi, uomini e donne, moderati e democratici, per far sì che il 17 marzo 2011 sia un bel giorno di festa, di riflessione, di emozioni e sentimenti patriottici, con l’impegno e la volontà però nei giorni successivi al 17 marzo di continuare la battaglia per i valori e le ragioni del Risorgimento.