17 MARZO 2021
Come nel 2020 non possiamo celebrare il 17 MARZO, solennità civile che celebra l’unità nazionale, con manifestazioni aperte alla cittadinanza, ma non possiamo dimenticare che dal 17 marzo 1861 per le future generazioni di abitanti della penisola italica si apriva un futuro carico di speranze. L’unità non fu un percorso facile, ma ci ha lasciato un patrimonio di valori e di culture politiche e sociali che in questi 160 anni hanno continuato a guidare scelte e decisioni soprattutto nei momenti più bui della nostra storia. Certo, non è stato un cammino facile, in questi 160 anni sono stati commessi errori, ma non si può non pensare che gli stati e staterelli preunitari nel contesto europeo presentavano una situazione di arretratezza anche nelle aree più felici della penisola. Il sogno dell’unità portava con sé la speranza che la nuova Italia si sarebbe avviata verso un futuro degno del suo glorioso passato, con la fiducia nel progresso culturale e sociale, ma la realtà si presentò molto problematica. In questo momento senza dubbio alcuni dei problemi che si palesarono subito dopo l’unità sono riemersi, ma altro è il modo di affrontarli: una compagine statale complessa è indubbiamente in grado di affrontare situazioni di carattere mondiale molto meglio, come altri stati in Europa e nel mondo hanno costantemente dimostrato. Una domanda si insinua nell’opinione pubblica: fatta l’Italia, sono stati fatti gli Italiani? Anche se le apparenze mostrano divisioni, pregiudizi e stereotipi, nei momenti più gravi della loro storia gli Italiani hanno dimostrato di essere popolo. Possiamo sperare che continueranno a dimostrarlo.
Alessandra Campagnano Comitato Fiorentino per il Risorgimento
17 marzo 2012
Manifestazione del Comitato Fiorentino per il Risorgimento