Il Consiglio dei Ministri il 9 marzo 2012 istituisce la Giornata della nascita dello Stato italiano, da celebrare il 17 marzo di ogni anno, con la motivazione che è una data dal forte valore simbolico per l’Italia perché rappresenta il punto di arrivo nel percorso dell’unificazione nazionale e al tempo stesso il punto di partenza del cammino verso il completamento dell’unificazione del Paese.
Successivamente l’otto novembre del 2012 il Senato approva in via definitiva il disegno di legge che promuove l’insegnamento dell’Inno di Mameli a scuola e che istituisce la “Giornata dell’Unità della Costituzione dell’Inno e della Bandiera” proprio il 17 marzo, quindi confermando quella data come un giorno di solennità civile, allo scopo di promuovere i valori di cittadinanza e di consolidare l’identità nazionale.
Obiettivo della legge è diffondere la conoscenza storica del percorso di unificazione dello Stato italiano e mantenere vivo il senso di appartenenza civica.
Il provvedimento prevede, inoltre, che, nell’anno scolastico 2012-2013, siano organizzati, nelle scuole di ogni ordine e grado, percorsi didattici e iniziative per informare sul significato del Risorgimento e sulle vicende che hanno condotto all’Unità nazionale e all’approvazione della Costituzione.
In un periodo di grave crisi economica-politica e di leggi approvate per scongiurarla, il governo tecnico ed il parlamento hanno trovato il tempo per approvare questo disegno di legge, cogliendone il valore simbolico, memori anche della partecipazione e della coesione degli Italiani nella ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia nel 2011.
Ha senso però questa affermazione forte di italianità nel momento in cui siamo obbligati a render conto all’Europa delle nostre scelte economiche ed a sottoporci ad un vincolo esterno, la Banca Europea, il Parlamento di Bruxelles per uscire dalla crisi e ritrovare la via della crescita e dell’occupazione? La risposta non può che essere positiva.
Celebrare infatti l’inno, il tricolore, la nascita dell’Italia possono essere l’occasione per un invito rivolto non solo alle forze politiche, ma alla società italiana nel suo complesso, perché nell’occasione possa fare un esame di coscienza, perché possa ripensare la propria storia iniziando a capire sia il peso delle sue pigrizie e delle sue incapacità, sia a riconoscere i momenti del suo orgoglio e del suo riscatto. Vi sono circostanze critiche in cui il governo democratico di un Paese deve essere capace anche di questo: di una pedagogia civile ispirata dalla verità storica e sorretta dalla cultura.
Se i risultati elettorali presentano un Paese diviso e litigioso, educare e dare valore al sentimento nazionale può favorire una ricomposizione costruttiva della società civile e politica italiana
E solo allora si può riconquistare la sovranità politica ed il rispetto delle altre nazioni.
Viva il 17 marzo! Buon compleanno Italia!