Poco prima dell’alba del 2 gennaio 1825 il giovane Antonio Brucalassi di Incisa, uomo di scienza ma sicuramente non un astronomo, è a bordo del suo calesse in viaggio alla volta d’Arezzo quando, tra San Giovanni Valdarno e Montevarchi, osserva questo particolare fenomeno celeste . . . “apparve una meteora luminosa della figura d’un cono con l’apice troncato. Sembrava formata da un globo di fuoco situato nella di lei parte anteriore più stretta . . . . . . il cielo era sereno, e tanto avanti che dopo la comparsa della meteora vi si videro vagare molte delle così dette stelle cadenti, come nelle calde sere d’estate. . .” Osservazione subito comunicata al Gabinetto Vieusseux. Quello che vede è lo sciame di meteore poi conosciuto come Quadrantidi le stelle cadenti visibili nel cielo d’inverno.
Antonio Brucalassi (1797-1866) è stato uno scienziato poco noto al di fuori della sua terra: Incisa nel Valdarno fiorentino. È stato un uomo di scienza attento e puntuale nell’osservare e nel descrivere tutto quanto fosse in grado di cogliere il suo interesse, siano esse le acque termali toscane studiate in collaborazione col suo maestro ed amico Antonio Targioni Tozzetti o i depositi di lignite del Valdarno, studio presentato ai membri dell’Accademia dei Georgofili. È stato attivo collaboratore all’Accademia della Crusca dove lavora alla stesura della V edizione del vocabolario nella Commissione dedicata si termini scientifici. È stata una figura dalla profonda cultura letteraria e al tempo stesso un cittadino impegnato nelle istituzioni del suo paese natale dove viene ricordato soprattutto come un grande valorizzatore della storia locale. Dal suo profondo interesse per il passato di Incisa nascono infatti le targhe, visibili ancora oggi, dedicate a Lucrezia Mazzanti e al Petrarca come pure quella, purtroppo non più esistente, in memoria del noto chirurgo Angelo Nannoni. Partecipò attivamente agli eventi risorgimentali che tra il ’48 e il ’49 interessarono anche le terre del contado fiorentino e la sua abitazione divenne presto abituale luogo di incontro per i patrioti. Fu nominato Gonfaloniere nell’anno del Plebiscito e a lui si deve lo stemma di Incisa nel quale volle fossero presenti, oltre alla vecchia insegna della Lega di Cascia, costituita da una zampa d’orso trafitta da una freccia, anche il tricolore ed i versi danteschi dal terzo canto del Paradiso: di tre colori e d’una contenenza.
Cinzia Lodi
Monumento funebre di Antonio Brucalassi Incisa Valdarno 1866