Giovedi 22 dicembre ore 21
La Direttricedella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Marialetizia Sebastiani
La Responsabiledegli eventi culturali della Biblioteca Nazionale Centrale di
Firenze
Silvia Alessandri
Il Presidente del Coordinamento regionale del Comitato per i Valori
Risorgimentali
Donatella Cherubini
Il Presidente del Comitato Fiorentino per il Risorgimento
Adalberto Scarlino
I Responsabili del Coro Cassa di Risparmio di Firenze
Emanuele Barletti e Eugenio Sambati
Invitano
Teatro ObiHall via De Andrè ang. Lungarno Moro
Concerto per il 150° dell’Unità d’Italia
Musiche di Giuseppe Verdi
Ingresso gratuito
PROGRAMMA di SALA
Giuseppe VERDI
(1813-1901)
Nabucco Sinfonia
Ernani “Si ridesti il Leon di Castiglia”
Trovatore “Le fosche notturne spoglie”
Giovanna d’Arco Sinfonia
Nabucco “E’ l’Assiria una regina”
I Lombardi alla prima crociata “O Signore dal tetto natio”
La forza del destino “La Vergine degli Angeli”
Aida Preludio
La battaglia di Legnano Sinfonia
Nabucco “Va, pensiero”
Orchestra del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze
Coro della Cassa di Risparmio di Firenze
Direttore orchestra e coro Paolo Ponziano Ciardi
Maestro del coro Ennio Clari
VIVA VERDI
E’ davvero entusiasmante che l’anno centocinquantenario si concluda a Firenze con un concerto,
con un bel concerto , voluto da tre benemerite, prestigiose istituzioni, dedicato
a Giuseppe Verdi : alle sue opere, alle arie, ai cori, alle sinfonie, che da centocinquanta anni ,
a ancor da prima, hanno costituito il patrimonio caro di memorie musicali di ogni italiano.
Giuseppe Verdi : il Romanticismo , il Risorgimento insieme hanno in lui l’interprete straordinario,
il compositore versatile , il musicista più di tutti facilmente conosciuto e immediatamente amato.
Suonate dagli organetti di strada, intonate a mezza voce per le vie cittadine, cantate
entusiasticamente
dal pubblico negli stessi teatri ,melodie facilmente orecchiabili, parole di coraggio e di libertà,
hanno accompagnato patrioti giovani e meno giovani sulle barricate o alle manifestazioni
politiche e hanno alimentato una tradizione orale e canora tutta italiana, viva , di padre in figlio,
fino ai giorni nostri.
Sicchè tanti sanno – a memoria, potremmo dire – parole e note delle opere, dei cori, delle arie
verdiane.
Quelle di Ernani ( “prima “ a La Fenice di Venezia nel marzo 1844 ) e dei congiurati per una Spagna
libera : Si ridesti il leon di Castiglia/ e d’Iberia ogni monte, ogni lito / eco formi al tremendo
ruggito,/ come un dì contro i Mori oppressor ; coro celeberrimo che permette al pubblico di
cogliere analogie con le cospirazioni italiane
Quelle de I lombardi alla prima crociata ( “prima” a La Scala, nel 1843 ) , l’opera che si apre con la
scena della chiesa di Sant’Ambrogio ed ha il momento culminante in quel O Signore , dal tetto
natio ,/ ci chiamasti con santa promessa …“, che tanti petti ha scossi e inebriati “,
per dirla con le parole dell’omonima, indimenticabile poesia di Giuseppe Giusti.
E poi le sinfonie, come quella della Giovanna d’Arco,( “prima a La Scala, nel febbraio del 1845 ) che
sintetizza la storia dell’eroica giovane, dal pianissimo
iniziale al crescendo fino all’esplosione di un ardente fortissimo , al finale dal ritmo fremente.
E ancora le opere deliberatamente e scopertamente patriottiche, come La battaglia di Legnano,
che va in scena a Roma nel gennaio del 1849, poco prima della proclamazione della Repubblica
Romana, in una serata trionfale e drammatica, dopo la quale Verdi deve abbandonare
precipitosamente la città assediata.
E infine Il Nabucco, che vuol dire, prima di tutto, un coro: IL coro , su tutti gli altri. Il Va’ pensiero
sull’ali dorate….oh mia Patria sì bella e perduta ; che scatena commozione e partecipazione ,dal
marzo 1842 , a La Scala, quando viene accolto con entusiasmo indescrivibile, al febbraio del 1901,
quando viene intonato, sotto la bacchetta del trentaquattrenne Arturo Toscanini , per
accompagnare l’addio alla vita terrena del Maestro. Fino ai periodi drammatici del Novecento,
fino ad oggi, espressione , sempre , di una Patria bella e del desiderio che non vada perduta.
Viva V.E.R.D.I. L’acronimo celebre esprimeva l’adesione a una novità desiderata : un’ Italia unita ;
una monarchia costituzionale invece delle vecchie e prepotenti monarchie assolute; l’indipendenza
dallo straniero oppressore. Alla realizzazione di questo grande progetto Verdi partecipò con
convinzione e passione. Lo documenta l’amicizia con alcuni protagonisti del Risorgimento
nazionale : estimatore dichiarato di Cavour, guida politica esemplare, per il quale accettò di essere
candidato – ed eletto – al primo Parlamento italiano; ammiratore senza riserve di Manzoni,
l’autore di “uno de’ più grandi libri che sieno usciti da cervello umano”.
Viva Verdi, dunque. E con il buon Natale, auguri alla sua memoria, all’Italia ed a noi tutti cittadini
italiani.