Dal 2 giugno al 22 ottobre 2023 la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo ospita la mostra Afro. Dalla meditazione su Piero della Francesca all’Informale, a cura di Marco Pierini, con il coordinamento scientifico di Alessandro Sarteanesi e organizzata dalla Fondazione Guido d’Arezzo con il Comune di Arezzo, in collaborazione con la Fondazione Archivio Afro e Magonza.
“Dimentica i pieni, cioè le figure, e osserva la perfezione delle forme dei vuoti. Impara a leggere i quadri antichi prescindendo dalla figura e imparerai a trovare gli stessi valori nei quadri moderni che all’apparenza non hanno un rapporto naturalistico”, aveva dichiarato Afro Basaldella (Udine1912-Zurigo1976) davanti alle opere di Piero della Francesca in un’intervista raccolta dall’artista e curatrice di mostre Valeria Gramiccia.
Partendo proprio da questa dichiarazione, l’esposizione intende indagare i rapporti tra Afro, la pittura classico-rinascimentale e i grandi maestri del passato, focalizzandosi soprattutto sulla tematica della pittura murale, che nella produzione di Afro occupa una posizione privilegiata ma costituisce per molti aspetti ancora una ricerca inedita sull’artista.
Gli spazi della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, adiacenti la Chiesa di San Francesco, dove è custodito il celebre ciclo delle Storie della Vera Croce di Piero della Francesca, costituendo quindi la prima tappa e la premessa alla mostra di Afro, proporranno un percorso di lavori appartenenti a una delle stagioni più interessanti dell’arte di Afro, che si riteneva un “pittore classico” e che, nel superamento del confine tra astrazione e figurazione, rielaborò il tonalismo veneto, la luminosità e le trasparenze del Tiepolo, i volumi del Mantegna, la spazialità e l’impassibile razionalità pittorica di Piero della Francesca.
Il Palatino 1938
Particolarmente scenografica è la sezione in mostra che approfondisce l’intervento di Afro per i lavori dell’Eur a Roma, anche attraverso video, documenti, fotografie e riviste. Tra i prestiti dell’Archivio Centrale dello Stato e di Eur S.p.A. i grandi cartoni preparatori (di altezza 6 metri ciascuno), che rappresentano le Scienze e le Arti, insieme al prezioso bozzetto preparatorio per Le attività umane e sociali, risalgono la genesi dell’opera che era stata progettata dall’artista per il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi del complesso architettonico dell’E42 di Roma. I cartoni preparatori in mostra, grazie al contributo di Magonza, con la Galleria dello Scudo di Verona, sono stati oggetto di restauro.
Di rilievo internazionale la presenza inoltre dei dipinti, tra cui il Ciclo delle Stagioni, che arrivano, dal Comune di Rodi, e che saranno esposti per la prima volta in assoluto, grazie anche all’intercessione dell’Ambasciata d’Italia ad Atene. Afro si recò nell’isola di Rodi con Cesare Brandi nel 1938 e lì realizzòdue cicli decorativi tematicamente differenti ma stilisticamente affini, presso la Villa del Profeta e il Grande Albergo delle Rose.
Primavera 1938 Museo di Arte moderna Rodi
Il passaggio al linguaggio astratto e informale di Afro è testimoniato dalla Fondazione Archivio Afro che, attraverso il prestito di opere, bozzetti e documenti provenienti da Parigi, consentirà anche di ricostruire nella parte finale della mostra la vicenda legata alla realizzazione del grande murales dipinto da Afro per la sede dell’UNESCO nella capitale francese nel 1958, il quale sancisce, in relazione alle altre opere in esposizione, una nuova stagione della ricerca artistica del pittore, che si svilupperà tra gli anni Cinquanta e Settanta, e che è rappresentata nei più grandi musei del mondo (MoMA, Guggenheim di New York, Pompidou di Parigi, solo per citarne alcuni).
info: https://www.fondazioneguidodarezzo.com/
Orari: Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì dalle 11 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20. Chiuso il martedì.
Articolo da finestresull’arte.info
Per il giardino della speranza 1958