Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale ma dedicato poi ai Caduti di tutte le guerre, realizzato dallo scultore Marcello Guasti.
Il monumento è una scultura a forma di albero, costituito da 23 elementi in bronzo che ne costituiscono le fronde e il fusto. Le fronde sono attraversate da una spirale bianca che simboleggia una Galassia, sulla quale sono incisi i nomi di 202 Caduti della Grande Guerra del territorio di Figline Valdarno. Sulle radici dell’albero è inciso il titolo dell’opera, la dedica e la firma dell’autore. Di fronte al monumento sono posizionati quattro blocchi di pietraforte simili a delle panchine. Su uno di essi è collocata una lastra che spiega il simbolismo dell’opera. Il monumento è situato su un piccolo prato a ridosso di una porzione di cinta muraria di Figline Valdarno ed è stata inaugurata il 30 marzo 2011 nell’anno del 150° anniversario dell’unità d’Italia.
Pietre della Memoria. Questo monumento è stato censito dagli studenti delle scuole: Scuola Media D.Alighieri, IIS Salvemini – Duca D’Aosta / Firenze, Scuola Media Magiotti, I.C. Masaccio, Scuola Secondaria di I grado M. Guerri di Reggello, Scuola Media Dante Alighieri Incisa Valdarno
Marcello Guasti (Firenze 1924- Bagno a Ripoli 2019), formatosi presso l’Istituto D’Arte di Porta Romana di Firenze, è stato attivo prevalentemente in Toscana; a partire dai primi anni quaranta e fino all’inizio del decennio successivo si dedicò alla pittura e alla xilografia in bianco e nero: soggetti ricorrenti erano quelli legati al lavoro lungo le rive dell’Arno, come le barche e i renaioli, rappresentati con uno stile figurativo arcaico, vicino a quello egizio o etrusco, caratteristiche poi riprese nelle prime sculture, risalenti ai primi anni cinquanta e realizzate spesso in legno. Dalla fine del decennio la scultura prese il sopravvento sulla pittura e l’incisione. Essa si orientò decisamente a una ricerca informale, astratta e decorativa. Il passato da pittore riemergeva nell’uso del colore e il legno venne soppiantato da nuovi materiali, abbinati secondo combinazioni peculiari (come piombo e antimonio, cemento e bronzo). Con gli anni settanta la produzione scultorea di Guasti si era ormai stabilizzata sulla ricerca geometrica, ma caratterizzata dal ricorrere di strutture circolari e sferiche, mentre a partire dal decennio successivo prese corpo una certa aspirazione alla monumentalità, resa attraverso forme squadrate, sviluppate in verticale e a volte contrapposte all’uso di elementi naturali come pietre e massi. Emblematica di questa fase è la scultura-fontana intitolata Terra, Aria, Acqua, Fuoco (1990-95), commissionata dal Comune di Firenze per un’area presso il casello autostradale Firenze-Impruneta dell’Autostrada del Sole, costruita visivamente da due linee convergenti verso l’alto, alta circa dieci metri e realizzata in cemento e bronzo, con un gruppo di massi alla base. Dal 2016 è disattivata e oggetto di una petizione pubblica per riportare l’acqua
Guasti è autore in particolare, tra le opere pubbliche commemorative, del Monumento ai tre carabinieri a Fiesole e del Monumento ai caduti a Pian d’Albero in piazza Elia da Costa a Firenze ed appunto dell’Albero dell’Universo di Figline