Il calcio in Italia è lo sport nazionale, è molto seguito a livello di Club ed ancor di più quando gioca la nazionale: ne fa fede l’audience televisiva alla prima partita del campionato del mondo in Brasile con l’Inghilterra ( quasi 16 milioni di telespettatori a mezzanotte lo scorso 16 giugno !).
In queste occasioni i tifosi sentono fortemente la loro identità di italiani con i tanti tricolori appesi alle finestre delle case, pronti in caso di vittoria finale come in Germania nel 2006 a fare cortei festosi per strade e piazze.
Con la recente eliminazione dell’Italia dal torneo brasiliano e la pessima figura fatta a livello internazionale per la pochezza del gioco mostrata sono subito cominciati sui media i processi ai giocatori, allo staff tecnico, alle istituzioni ed alle società del calcio e qualche opinionista ha messo anche in relazione la crisi della nazionale con la crisi della società italiana e tout court della Nazione.
Come l’Italia sono state eliminate al primo turno squadre titolate come l’Inghilterra e la Spagna, ma nessuno in quelle grandi nazioni ha fatto drammi, né il popolo inglese e spagnolo, né tantomeno la regina Elisabetta ed il re Carlo, anche se ovviamente la sconfitta non ha fatto ovviamente a loro piacere.
Altrimenti a rigore di logica la vittoria italiana ai campionati mondiali di calcio nel 1934 e nel 1938 sarebbe da ascrivere anche al valore dell’Italia e del governo di allora e cioè a Mussolini!
Un’autorevole politica estera, una valida politica economica con la difesa del Made in Italy, la qualità della scuola, una buona amministrazione della cosa pubblica sono le vere medaglie , di cui si deve fregiare una nazione nel confronto con il mondo complesso e globalizzato, come quello in cui viviamo oggi.
Pure nello sport ci sono tanti valori che vanno perseguiti e trasmessi alle nuove generazioni e tra questi valori ci stanno sia la vittoria e la festa, che la sconfitta ed il lutto; un lutto però che serva a capire le ragioni di un fallimento sportivo e non diventi invece uno psicodramma collettivo e la colpevolizzazione di un’intera Nazione|!