Nessuna regia negli attentati a sovrani e statisti Le cause:la miseria dei ceti più poveri e la persistente retorica del tirannicidio. Articolo di Paolo Mieli dalle pagine culturali del Corriere della Sera del 4 ottobre. [Leggi di più…] infoL’ossessione infondata del complotto anarchico
Risorgimento Firenze
18 ottobre: Concerto dedicato al Risorgimento
amici del fortepiano
via di Camaldoli 7/r – 50124 Firenze
www.abcfi.it – abc@abcfi.it
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martedì 18 ottobre 2011 ore 21 via di Camaldoli7/r Firenze
In collaborazione con il Comitato Fiorentino per il Risorgimento
un concerto dedicato al Risorgimento.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti..
LA MUSICA RACCONTA LA STORIA: IL RISORGIMENTO ITALIANO
DANIELE SPINI presentazione storica
LEONARDO DE LISI, tenore
PIERLUIGI RUGGIERO, violoncello
ANDREA BAGGIOLI, pianoforte
Daniele Spini
Daniele Spini ha collaborato con « La Nazione» di Firenze dal 1973 al 1996 ed è stato critico musicale titolare del «Mattino» di Napoli dal 1985 al 1998. Dal 1993 al 2006 vicepresidente del centro Tempo Reale di Firenze, dal 1999 al 2006 direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dal 2008 al 2010 direttore artistico per la musica, la lirica e la danza del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Insegna Storia della musica al Conservatorio di Ferrara. Ha curato per alcuni anni le edizioni del Maggio Musicale Fiorentino. Scrive saggi e articoli per le riviste musicali più importanti, collabora per note illustrative e conferenze con le maggiori istituzioni musicali italiane, ha realizzato le versioni ritmiche di molti libretti e partecipa spesso a programmi radiofonici e televisivi della Rai.
I Bricconcello
Leonardo De Lisi tenore
Pierluigi Ruggiero violoncello
Andrea Baggioli pianoforte
L’ Ensemble I Bricconcello si è formato nel 2010 in occasione di un progetto discografico dedicato alle liriche per canto, violoncello e pianoforte di Alfredo Piatti, violoncellista fra i più celebrati del suo tempo, apprezzato personalmente da compositori come Mendelssohn e Liszt, nonché occasionalmente partner in duo della pianista Clara Wieck, moglie di Robert Schumann. Di lì lo spunto per lavorare alla riscoperta del repertorio vocale da camera di autori italiani la cui opera è poco conosciuta, se non addirittura dimenticata. I Bricconcello riunisce tre musicisti che hanno all’attivo una lunga e importante carriera artistica a livello internazionale. Il tenore Leonardo De Lisi ha studiato nei Conservatori di Padova e di Roma, si è perfezionato curando anche il rapporto con le prassi esecutive del barocco (nel 2009 una sua interpretazione di un’aria dal Giustino di Vivaldi è stata inserita nel cofanetto 10! 0 Best Tenor Voices) e, pur calcando regolarmente le scene del teatro d’opera, si è dedicato
prevalentemente al repertorio da concerto, partecipando a stagioni internazionali di grande prestigio. Oggi fra l’altro insegna Musica Vocale da Camera al Conservatorio di Firenze. Il violoncellista Pierluigi Ruggiero si è formato nei Conservatori di L’Aquila e di Roma prima di approdare con una borsa di studio, nel 2001, ai corsi di perfezionamento della Liszt Academy di Budapest. Da allora ha
coltivato il suo rapporto con il mondo musicale ungherese, riconosciuto nel 2007 con il premio Pro Artibus della fondazione “Artisjus” per le relazioni artistiche internazionali. La sua attività di concertista, come solista e in formazioni da camera, si è svolta fra l’Europa, il Giappone e paesi ormai emergenti anche nel campo delle iniziative culturali e musicali come Brasile e India. Il pianista Andrea Baggioli è stato allievo di Massimiliano Damerini, Hector Pell, Alberto Mozzati, Aldo Ciccolini e svolge la sua attività di concertista sia in veste solistica, sia in ambito cameristico. Accanto al lavoro di interprete Baggioli, che ha alle sue spalle anche una formazione universitaria, ha coltivato anche un’attività di tipo musicologico, critico e divulgativo che si è tradotta fra l’altro in saggi, recensioni, edizioni musicali. Ha curato per esempio la pubblicazione di alcuni inediti di Robert Schumann! , da lui anche registrati in disco per la prima volta, e attualmente insegna Lettura della Partitura al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma.
PROGRAMMA
Giuseppe VERDI (1813 – 1901)
– Preludio de “I Masnadieri” (violoncello e pianoforte)
– Il tramonto (poesia di Andrea Maffei) (tenore e pianoforte)
– L’esule (poesia di Temistocle Solera) (tenore e pianoforte)
Vincenzo BELLINI (1801 – 1835)
Jacques OFFENBACH (1819 – 1880)
– Fantasia di temi dalla “Norma” (violoncello e pianoforte)
Gaetano DONIZETTI (1813 – 1901)
– Lamento in morte di Bellini: “Venne sull’ali ai zeffiri”
(poesia di Andrea Maffei) (tenore, violoncello e pianoforte)
Gioachino ROSSINI (1792 – 1868)
Jacques OFFENBACH
– Fantasia da “Il Barbiere di Siviglia” (violoncello e pianoforte)
– L’esule (poesia di Giuseppe Torre) (tenore e pianoforte)
Alfredo PIATTI
La sera (poesia di Andrea Maffei)
Veder mi parve un angelo (poesia di Felice Romani)
(tenore,violoncello e pianoforte
Michele NOVARO (1822 – 1901)
– Italia libera (poesia di Francesco Dall’Ongaro)
– Venezia (poesia di Antonio Fusinato)
– La Bandiera italiana (poesia di Francesco Dall’Ongaro)
(tenore e violoncello)
1861-2011. L’Italia dei libri. Mostra alla Biblioteca nazionale
Firenze celebra Carlo Lorenzini, alias Carlo Collodi, con un grande evento: l’esposizione, per la prima volta, del manoscritto autografato dei due capitoli finali de “Le avventure di Pinocchio”.
Si tratta di 47 fogli che riportano gli ultimi due capitoli della prima edizione in volume del 1883. Il manoscritto, che fa parte delle Carte Collodiane acquisite nell’agosto 1897, sarà esposto fino al 26 ottobre alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Accanto all’autografo, è esposta la prima edizione in volume pubblicata dall’Editore Libraio Paggi nel 1883 e corredata di 62 illustrazioni eseguite da Enrico Mazzanti. Esposto anche Il Giornale dei bambini, dove i due capitoli de Le avventure di Pinocchio furono pubblicati come penultima e ultima puntata, il 18 e il 25 gennaio 1883. Nella bacheca sarà possibile ammirare anche un’altra opera originale di Collodi, la commedia “Iragazzi grandi”.
Sempre nell’ambito della mostra “1861-2011. L’Italia dei libri”, presso la Bibilioteca Nazionale si potranno vedere le prime edizioni dei 15 Super Libri conservati nella biblioteca e, attraverso postazioni interattive, si potranno ascoltare le audio pillole dei 15 libri raccontati e presentati dai conduttori di Radio24. Ci sarà inoltre una sezione dedicata ai grandi editori toscani (Vallecchi, Bemporad-Barbera-Giunti, Le Monnier, La Nuova Italia, Olschki,Sansoni).
La sezione dedicata a Collodi, oltre alla bacheca con i manoscritti originali dell’autore, comprende alcune opere dedicate al burattino di Collodi di artisti contemporanei come Paolo Favi, Paola Crema, Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi, presentate all’Expo Shangai 2010.
15 ottobre, ore 17.30: Statue risorgimentali: relitti del passato o monumenti ancora attuali?
14 ottobre, ore 16: Repubblicanesimo fiorentino e Risorgimento
Venerdì 14 ottobre ore 16, Archivio di stato di Firenze
Repubblicanesimo fiorentino e Risorgimento
conferenza del prof. Marcello Verga
11 ottobre, ore 21: Donne e uomini del Risorgimento in Toscana.
Patria mia. Scritture private nell’Italia unita
Libro di Massimo Baioni. [Leggi di più…] infoPatria mia. Scritture private nell’Italia unita
La Macchina dello Stato
Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia
Giovedì 22 settembre, alle
ore 10,30
presso l’Archivio centrale dello Stato
è stata inaugurata la mostra
La macchina dello Stato
Leggi, uomini e strutture che hanno fatto l’Italia
Protagonista è lo Stato unitario e le sue strutture organizzative tra il 1861 e il 1948, e il ruolo che queste strutture hanno avuto nel disegnare contorni e contenuti della nuova realtà del Paese unificato.
Sede naturale della Mostra è l’Archivio centrale dello Stato che conserva il patrimonio documentario delle amministrazioni centrali dello Stato dall’Unità, riflettendone, dal centro alla periferia, la storia politica, amministrativa e sociale.
Sono ben governati e progrediscono nella civiltà quei popoli che conoscono se stessi. Una tale conoscenza si acquista collo studio coscienzioso ed esatto delle condizioni locali, che svelano appunto i bisogni più urgenti e più universalmente sentiti…
Queste parole, inserite in una circolare del Ministero dell’interno (1899) che impartisce disposizioni ai prefetti sulla rilevazione di dati sul territorio nazionale, individuano con efficacia il filo rosso che si snoda lungo tutto l’impianto teorico e strutturale della Mostra: una ricognizione sugli interventi dello Stato nei diversi ambiti dell’organismo sociale, sugli ordinamenti che ha stabilito, sui sedimenti organizzativi che ha lasciato, una lettura della ” macchina dello Stato” non solo attraverso la storia interna, per esempio della burocrazia, ma anche dal di fuori, relativa ai segni e cambiamenti operati nella società.
Il percorso si articola su tre filoni.
Si comincia con una carrellata storica sui primi anni postunitari fino alla crisi di fine secolo culminata con l’assassinio di Umberto I, sulle grandi riforme giolittiane e la progressiva presenza dello Stato nella vita pubblica, passando per lo spartiacque della Prima guerra mondiale, e quindi nel periodo fascista sino alla tragedia finale della guerra con gli orrori delle leggi razziali.
Poi, la rinascita con la Resistenza e la Repubblica.
Segue un settore dedicato ai “numeri”, ovvero i quadri statistici risultati dalle grandi inchieste promosse per conoscere le diverse realtà del giovane Stato.
Infine a conclusione uno spazio aperto con monitor, filmati, touch screen, pareti attrezzate con tecnologia QR Code, che permettono ai visitatori di consultare banche dati, riproduzioni digitali dei più importanti documenti.
La mostra, pensata per un pubblico ampio, rivolta specialmente ai giovani e al mondo della scuola, si avvale non solo delle fonti documentarie conservate presso l’Archivio, ma anche di altre forme della memoria: gli strumenti del lavoro, materiale iconografico e documenti filmati provenienti da altri musei e istituzioni.
Il catalogo della mostra edito da Electa (costo € 20), che si presenta come un testo rigoroso ma di agevole lettura,
è arricchito da un ricco apparato illustrativo e ospita saggi di studiosi come Giuseppe Galasso, Guido Melis, Romano Ugolini, di archivisti e di specialisti di statistica, iconografia e storia della fotografia.
Apertura mostra: 22 settembre 2011 – 16 marzo 2012
Orario: dal martedì
alla domenica h.10,00 – 18,00
Ingresso gratuito.
Il giornalismo italiano del Risorgimento. Dal 1847 all’Unità
Il libro di Franco Peruta, Edito da Franco Angeli 2011. [Leggi di più…] infoIl giornalismo italiano del Risorgimento. Dal 1847 all’Unità
Una città già capitale d’Italia e un piccolo comune padovano uniti nel nome di una patriota veneta, Antonia Masanello
Una città già capitale d’Italia e un piccolo comune padovano uniti nel nome di una patriota veneta, Antonia Masanello (Cervarese S.Croce, 1833 – Firenze, 1862): si potrebbe così sintetizzare la giornata di sabato 24 settembre nel corso della quale i rappresentanti del comune di Firenze – il sindaco Matteo Renzi, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani – hanno accolto una nutrita delegazione di Cervarese S.Croce (Padova), guidata dal sindaco Claudio Chiarello e composta da più di duecento persone. La giornata si è avvalsa dell’organizzazione del Comitato fiorentino per il Risorgimento guidato da Adalberto Scarlino e ha registrato la partecipazione dei componenti dell’associazione Veterani e Reduci garibaldini e della banda musicale parrocchiale S.Michele Arcangelo di Montemerlo diretta da Giovanni Furlan che ha celebrato i vari momenti istituzionali con le note dell’arrangiamento originale per banda del celebre stornello dedicato alla Masanello. Presente pure lo storico Alberto Espen, che ha svelato dagli archivi la straordinaria vicenda umana della Masanello, nonché i discendenti della garibaldina padovana ma fiorentina d’adozione, i fratelli Paolo e Annamaria Marinello, provenienti da Vinci. Dopo l’omaggio al cimitero di Trespiano ove attualmente, nel riquadro dei garibaldini, sono tumulate le spoglie di Tonina, la comitiva si è trasferita “all’ombra della torre” dell’Abbazia di S.Miniato: in una splendida giornata illuminata da un sole estivo, il priore Bernardo Maria Gianni ha fatto gli onori di casa e ha ricevuto l’omaggio del confratello priore Igino Splendore dell’abbazia S.Maria di Praglia, l’oasi benedettina che si staglia ai piedi dei Colli Euganei. Nel cimitero monumentale delle Porte Sante che cinge l’abbazia fiorentina, che fu il luogo ove la Masanello venne inizialmente sepolta, la città di Firenze ha voluto dedicare una targa alla memoria della giovane eroina. La targa riporta i versi del celebre epitaffio composto da Francesco Dall’Ongaro: “L’abbian deposta, la garibaldina/ all’ombra della torre di San Miniato/ colla faccia rivolta alla marina/ perché pensi a Venezia, al lido amato…»: nell’occasione questi versi sono stati cantati con grande trasporto dal “menestrello” toscano Riccardo Marasco. Da parte del priore Gianni è stata avanzata la proposta che i resti della Masenella (così è popolarmente chiamata) possano ritornare nella quiete di S.Miniato, così come ella aveva desiderato in vita.
Nel pomeriggio, nella città di Dante, in Piazza della Signoria un vero e proprio bagno di folla ha accolto la delegazione di Cervarese S.Croce, che è stata presentata al sindaco Renzi dal Comitato Fiorentino per il Risorgimento durante i festeggiamenti del “Carromatto”: la banda musicale ha quindi eseguito il caratteristico repertorio di marce e inni in un applauditissimo concerto alla Loggi dei Lanzi; particolarmente apprezzato dal pubblico, il brano originale “Echi dal Risorgimento”.
Ora si attende il rendes voux dei rappresentati della città e delle associazioni di Firenze sui luoghi padovani che hanno visto nascere e crescere Tonina, l’impavida giovane che partecipò alla leggendaria impresa dei Mille.