Di Anita Garibaldi, Editore Il Saggiatore Tascabile, 2011.
[Leggi di più…] infoNate dal mare. Le donne Garibaldi: Anita, Costanza e Speranza
Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.
Di Anita Garibaldi, Editore Il Saggiatore Tascabile, 2011.
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Son tempi tristi per l’Italia: tintinnar di manette nelle aule parlamentari, la classe politica che implode nel momento di una grave crisi economica, discredito delle istituzioni presso l’opinione pubblica salvo la Presidenza della Repubblica.
Preoccupa ancor di più il fatto che venga messa sotto accusa se pure con valide ragioni la Casta, la felice definizione data da Stella e Rizzo alla nostra classe politica, senza che si intraveda una credibile rifondazione dei partiti, e certamente non si può affidare questo compito alla magistratura che ha solo la funzione fondamentale di perseguire i reati. E quale può essere allora una possibile via d’uscita ad una situazione di crisi tra eletti ed elettori, tra popolo ed istituzioni che lo rappresentano?
Nei libri di storia si ricorda il nostro Risorgimento come il riscatto di un popolo per secoli senza una patria, senza libertà e senza un’identità nazionale e che solo nel 1861 si costituì l’Unità d’Italia al prezzo del sacrificio di tanti, donne ed uomini, nelle guerre d’indipendenza del 1848 e del 1859.
Anche il movimento della Resistenza in Italia contro i nazifascisti dal 1943 al 1945 è stato interpretato giustamente dagli storici come un secondo Risorgimento che si è felicemente concluso con la riconquista della libertà il 25 Aprile del 1945.
A Marzo di quest’anno in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia c’è stata una ampia partecipazione popolare a tutte le iniziative, promosse per ricordarla, e molti opinionisti hanno visto in queste manifestazioni emergere un forte bisogno da parte degli italiani di ritrovarsi uniti , non solo da una memoria condivisa della nostra storia patria, ma anche da una visione dello stato italiano che, nel rispetto del pluralismo e differenze di posizioni politiche e culturali, sappia affrontare nell’interesse generale le questioni cruciali della vita di una nazione( il lavoro, la salute, l’istruzione,il rapporto con le altre nazioni…).
Questo movimento di popolo, in parte guidato dal presidente Napolitano , ma anche nato in maniera fortuita e spontanea potrebbe diventare un terzo Risorgimento di riscatto nazionale, stavolta fortunatamente non armato, che potrebbe pacificamente non solo essere il lievito della rigenerazione delle nostre istituzioni, ma anche costringere le forze politiche a farsi carico degli interessi generali e non di bottega.
Un terzo Risorgimento che non dovrebbe esaurirsi alla fine di quest’anno alla conclusione dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia, ma che ogni anno dovrebbe far sentire ancora la sua presenza, individuando in particolare nella data simbolica del 17 Marzo un momento significativo per far sentire la sua voce.
di Piero Ottone (Ed. Longanesi, Collana Storica diretta da Sergio Romano), con presentazione di Armando Torno dall’Elzeviro del Corriere della Sera del 8 luglio 2011. [Leggi di più…] infoCavour. Storia pubblica e privata di un politico spregiudicato
di Laurana Lajolo con due saggi di Vittorio Croce e Francesco Benzi, prefazione di Silvano Montaldo Viglongo editore.
di Gian Antonio Stella dal Corriere della sera del 14/07/11.
Il Museo raccoglie rare e preziose testimonianze della partecipazione dei patrioti ferraresi all’ epopea risorgimentale . La dotazione documentaria spazia dalla presenza francese a Ferrara, al periodo dei moti carbonari e ripercorre gli eventi che precedettero e seguirono le guerre d’indipendenza. Ulteriori materiali sintetizzano la realtà della prima Guerra Mondiale e delle guerre coloniali.
Negli anni ’50 fu aggiunta la sezione dedicata alla Resistenza .
Fra gli oggetti si segnalano: divise dei vari periodi, reperti originali della distrutta fortezza pontificia, un ricco medagliere, armi, labari ed esemplari interessanti di bandiere della Repubblica Cispadana e dei Bersaglieri del Po ( corpo di volontari ferraresi costituitosi nel 1848 e distintosi in diverse battaglie).
Supporto indispensabile alle collezioni di cimeli, il museo dispone anche di un archivio storico-didattico.
Numerosi sono i documenti che ricostruiscono i principali avvenimenti ferraresi nel ventennio e fino alla liberazione: dall’uccisione di Don Minzoni, parroco di Argenta, ai processi del Tribunale Speciale, alla morte della maestra socialista Alda Costa, alla devastazione della Sinagoga, ai 96 ebrei trucidati dai nazisti, ai numerosi eccidi che funestarono la Resistenza ferrarese.
“La libertà come diritto. Emancipazione e patriottismo degli ebrei nel Risorgimento” è il titolo della mostra storico documentaria che è allestita nelle sale del Museo del Risorgimento e della Resistenza (corso Ercole 1° d’Este, 19). La rassegna, a cura di Silvia Villani e Delfina Tromboni, è stata inaugurata ufficialmente giovedì 14 luglio alle 18 alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto. Sarà poi visitabile fino all’11 settembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 dal martedì alla domenica.
Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia il Museo del Risorgimento e della Resistenza di ha voluto – dopo i due incontri organizzati in sala Agnelli in occasione del giorno della memoria 2011 – ritornare sull’importante apporto fornito dagli ebrei italiani alla formazione del nuovo stato unitario, riprendendo i due percorsi studiati da Silvia Villani per la Festa del Libro Ebraico 2011 e arricchendoli di materiali documentari inediti dai fondi archivistici dello stesso Museo e da collezioni private, oltre che da reperti naturalistici dal Museo di Storia Naturale di Ferrara e da antichità egizie dai locali Musei Civici di Arte Antica, riconducibili a donatori israeliti che nell’Ottocento incrementarono il patrimonio pubblico ferrarese con grande spirito civico.
Nella prima parte della mostra – realizzata con la collaborazione di MEIS-Festa del libro ebraico, Museo di Storia Naturale e Musei civici di Arte Antica e curata nell’attuale veste da Silvia Villani e da Delfina Tromboni, che si sono avvalse della preziosa collaborazione di Emanuela Cariani (responsabile ricerche storico-biografiche del Museo di Storia Naturale) e di Teresa Gulinelli (responsabile Conservazione e documentazione dei Musei d’Arte antica) – si propone un excursus sugli snodi epocali che hanno caratterizzato la conquista dei diritti civili e politici degli ebrei nel Risorgimento, in concomitanza con i movimenti di rivendicazione nazionalistica.
L’emancipazione aveva reso gli ebrei individui liberi e in grado di agire in prima persona sulla scena nazionale anziché sotto la tutela collettiva degli organismi comunitari, e questo spiega lo straordinario entusiasmo e slancio patriottico con cui parteciparono a tutte le campagne per l’indipendenza nazionale sentendosi convintamente ebrei & italiani, con la specificità ebraica arricchita dall’identità nazionale. Si espone per la prima volta un importante carteggio dei mesi “caldi” del 1848, dove si dà conto dei momenti convulsi sullo scenario politico-istituzionale per arrivare alla sospirata conquista dei diritti civili e politici. Dopo un approfondimento documentario sulle comunità ebraiche di Ferrara e Venezia e un ricordo di figure che hanno rappresentato un alto profilo nell’ebraismo italiano ottocentesco, la mostra si conclude con il ricordo di tre esploratori israeliti ferraresi che, pur assecondando le loro curiosità e spinte centrifughe verso nuovi mondi, non dimenticarono mai il radicamento alla loro città, arricchendola con donazioni che rinsaldavano quel senso di appartenenza civica e fratellanza universale che li legava ai loro concittadini.
Per l’occasione si espone nella teca dedicata all’israelita ferrarese Enea Cavalieri il reliquiario del garibaldino Vincenzo Leati, recentemente fatto restaurare dai discendenti – che la Direzione del Museo vuol pubblicamente ringraziare – in atto di doveroso omaggio all’illustre avo, perito a Bezzecca nel 1866.
Discutere le origini della nostra nazione è oggi di moda, ma lo si fa in modo strumentale, ipocrita, retorico. Dopo le riflessioni “storiche” di Gobetti, Gramsci e Salvemini, si aprì nel 1935 su “Giustizia e Libertà”, la rivista parigina degli esuli antifascisti, un dibattito avviato con provocatoria irriverenza da Andrea Caffi, in cui intervennero con altrettanta spregiudicatezza alcune delle menti più lucide e laiche del nostro secolo.
A cura di Castelli A.
Tascabili e/o
Data di Pubblicazione: 2010
Pagine: 141
Formato: brossura
Prezzo 8 euro
Gli appuntamenti a cura del Comitato Fiorentino per il Risorgimento riprenderanno a Settembre.
“La macchina a vapore è una scoperta che non si saprebbe confrontare, per la grandezza delle sue conseguenze, che a quella della stampa o meglio ancora a quella del continente americano. L’influenza delle ferrovie si estenderà su tutto l’universo. Nei paesi giunti ad un alto grado di civiltà, esse daranno all’industria una spinta immensa; i loro risultati economici saranno fin dall’inizio magnifici e accelereranno il movimento del progresso della società. Ma gli effetti morali che ne devono risultare, ancora maggiori ai nostri occhi dei loro effetti materiali, saranno soprattutto notevoli nelle nazioni che, nel cammino ascendente dei popoli moderni, si trovano in ritardo. Per esse le ferrovie saranno più di un mezzo per arricchirsi; saranno un’arma potente, con l’aiuto della quale esse giungeranno a trionfare delle forze ritardatrici, che le mantengono in una condizione funesta di infanzia industriale e politica”. Cavour [Leggi di più…] infoRisorgimento e modernizzazione
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