di Piero Simonetti Presidente Comitato Maremmano per la tutela dei Valori Risorgimentali.
Risorgimento Firenze
Storia dell'Italia liberale
Il libro di Fulvio Cammarano.
Elettrizzati dall'Unità
Da Carlo Matteucci ad Amedeo Avogadro, l’impegno costante degli scienziati alla costruzione dell’Italia. di Umberto Bottazzini, tratto dall’inserto cultura del Sole 24 ore domenica 3 luglio.
Atto Vannucci, se l’omaggio è d’ obbligo.
Da La Nazione del 23 giugno 2011: lettera di Adalberto Scarlino ( Comitato Fiorentino per il Risorgimento ).
[Leggi di più…] infoAtto Vannucci, se l’omaggio è d’ obbligo.
Per fondare una religione civile in Italia: festa nazionale il 17 Marzo con il 25 Aprile ed il 2 Giugno
Viviamo in tempi difficili in questo mondo sempre più globale : guerre sia pure a livello locale, crisi economiche, terremoti catastrofici, in Italia in particolare la situazione appare ancor più grave con una politica ridotta a rissa tra fazioni contrapposte e con i giovani che vivono un’eterna precarietà senza valori ed idealità.
Eppure il 17 marzo ha visto una forte partecipazione popolare alle feste tricolori organizzate dalle istituzioni , in primo luogo dal Quirinale, come se gli italiani avessero voluto sconfessare i molti, opinionisti, politici, uomini di cultura, che in questi mesi hanno denunciato i difetti atavici dei nostri concittadini a partire dal processo storico del Risorgimento, che anzi li avrebbe ancor più rafforzati.
Gli italiani invece hanno sentito il bisogno di sentirsi uniti ad una bandiera, ad una storia comune, a rivivere le pagine gloriose del nostro riscatto nazionale, dando pertanto un forte valore simbolico alla data del 17 marzo, connotandola se pure in maniera inconsapevole come festa di una nostra religione civile
Una religione civile, presente da sempre nella tradizione anglosassone e soprattutto negli Usa ,è il richiamo ai simboli e ai valori costitutivi della comunità nazionale, è ciò che unisce nel profondo un popolo e le sue istituzioni, è la «narrazione» della sua vicenda storica e della sua tradizione culturale. In questo senso la religione civile è laica per eccellenza: si fonda infatti sulla cittadinanza e non sulla confessione religiosa, pone al suo centro il patto costituzionale e non un libro sacro, viene celebrata da un’autorità politica e non da un cardinale presidente di una conferenza episcopale.
Il Comitato Fiorentino per il Risorgimento ritiene importante che anche in Italia si affermi sempre più il senso di appartenenza ad una comunità nazionale e quindi come primo passo promuove una petizione al Parlamento italiano perché ogni anno si celebri il 17 marzo come festa nazionale, momento fondante assieme al 25 aprile ed al 2 giugno di una nostra religione civile
((Nell’immagine: Allegoria del buon governo ed effetti sulla città e sulla campagna – Ambrogio Lorenzetti, Palazzo Pubblico di Siena)
Petizione al Parlamento italiano
Noi sottoscritti cittadini italiani chiediamo al Parlamento di istituire la Festa nazionale dell’Unità italiana da celebrare ogni anno il 17 marzo.
Siamo convinti che un forte senso di identità nazionale sia essenziale come base per un costruttivo dibattito pubblico sui grandi problemi del Paese. E questa identità comune la si costruisce e rinnova in primo luogo riconoscendo i meriti ed i sacrifici di tanti, donne e uomini, che hanno lottato per l’indipendenza, la libertà e l’unità della nazione.
Vediamo quanto ancora da più parti si tenda a criticare il processo risorgimentale come responsabile di gran parte dei limiti (economici, sociali, ideali) della società italiana e a sottovalutare gli enormi progressi in tutti i campi che l’unificazione, con tutti i suoi difetti, ha consentito.
Fortunatamente, però, per dirla con le parole del Presidente Napolitano, “tutti, in qualsiasi parte del Paese, abbiamo avvertito – tra la notte precedente e la giornata del 17 marzo – che è accaduto qualcosa di importante: abbiamo percepito come uno scatto, uno straordinario scatto di sentimento e consapevolezza nazionale”, che si è espresso nelle strade imbandierate, nella festosa partecipazione alle notti tricolori in città grandi e piccole, nell’interesse per i programmi dedicati alla ricorrenza.
Questa nuova consapevolezza e la riscoperta di una memoria storica condivisa non vanno lasciate cadere. E contribuirebbe senza dubbio a rafforzarle anno dopo anno l’istituzione della festa nazionale del 17 marzo che ci permettiamo di proporre al Parlamento e che, insieme al 25 aprile ed al 2 giugno, dovrebbe essere sentita come uno dei principali momenti fondanti di quella religione civile, che oggi manca in Italia e che rende invece più forti e vive le democrazie delle altre nazioni.
>> Scarica la petizione con il modulo per la raccolta delle firme
Museo del Risorgimento di Pavia
L’adesione di Pavia al processo di unificazione nazionale trova i presupposti nelle peculiari caratteristiche della città, posta in frontiera fin dalla prima metà del Settecento, ma anche sede di una storica Università con prestigiosi collegi, che le assicura una presenza di studenti vivace dal punto di vista politico: Pavia diventa serbatoio di patrioti prima e di uomini politici poi. Anche l’impegno della famiglia Cairoli in ogni fase dell’unificazione contribuisce a formare una tradizione democratica forte. Insignita della medaglia d’oro per benemerenze patriottiche, è anche tra le prime città a recepire l’esigenza di memoria dell’epopea risorgimentale e nel 1885 viene istituito il Museo del Risorgimento.
A questo intende dare forma l’attuale percorso espositivo che colloca le vicende politico militari nel più ampio contesto storico sociale, culturale, economico riferito all’ambito locale, ma pur sempre in osmosi con la vicenda storica nazionale.
Testi a cura di Gigliola De Martini
Il Museo del Risorgimento fa parte dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia.
Per maggiori informazioni: http://www.museicivici.pavia.it/risorgimento/index.php
Il Risorgimento e i suoi miti
«L’ han giurato. Gli ho visti in Pontida
Convenuti dal monte, dal piano.
L’ han giurato; e si strinser la mano
Cittadini di venti città.
Oh, spettacol di gioia! I Lombardi
Son concordi, serrati a una Lega.
Lo straniero al pennon ch’ ella spiega
Col suo sangue la tinta darà».
È questo l’ attacco della seconda delle Fantasie pubblicate a Parigi nel 1829 da Giovanni Berchet, il primo dei letterati risorgimentali ad attribuire un significato nazionale alla lotta dei comuni lombardi contro l’ imperatore Federico Barbarossa culminata nella battaglia di Legnano del 1176 e nella pace di Costanza del 1183. Del giuramento che sarebbe stato pronunciato nell’ Abbazia di Pontida dai delegati «di venti città» il 7 aprile 1167, peraltro, non vi è traccia nei documenti e nelle cronache del tempo: assieme alla Compagnia della Morte e al suo immaginario condottiero Alberto da Giussano ,l’ episodio fu inventato o tramandato probabilmente da cronisti molto più tardi e poi ripreso dagli eruditi settecenteschi finché insieme ai Vespri Siciliani e alla disfida di Barletta, divenne parte di quell’immaginario patriottico elaborato dalla letteratura dalla pittura, dalla musica e dalla storiografia romantiche per mostrare che durante il secolare dominio degli stranieri gli italiani avevano saputo combattere e difendere con coraggio la loro terra.
La storia quindi si fa mito e come è avvenuto in altre epoche, la leggenda per esempio della guerra di Troia come mito fondativo della nascita della città-stato di Atene, ha spinto nell’800 tanti giovani a lottare e se necessario a sacrificare la vita per l’ indipendenza e l’ unità della patria italiana.
Semmai va osservato che una mitografia elaborata ai fini della costruzione dello Stato nazionale sia stata in questi ultimi decenni recuperata e utilizzata per scopi completamente diversi dalla lega lombarda di Bossi.
In questo caso però la storia non si è trasformata in un mito, ma in una farsa.
Il fisco giusto di Quintino Sella: Una lezione che ci lega all'Europa
Articolo di Alberto Quadrio Curzio dal Corriere della Sera di giovedì 23 giugno 2011.
[Leggi di più…] infoIl fisco giusto di Quintino Sella: Una lezione che ci lega all'Europa
Garibaldi a Livorno. Quando gli Sgarallino vestivano la camicia rossa
Garibaldi e Livorno: un rapporto lungo una vita. L’affinità tra l’Eroe dei Due Mondi e Livorno e i livornesi è vivo e continua nel tempo. La celeberrima impresa dei Mille vide moltissimi volontari livornesi pronti alla “chiamata” del Generale: di alcuni si conosce solo il nome o poco più, mentre altri hanno giocato un ruolo decisamente importante. Tra questi i fratelli Sgarallino, in particolare Andrea e Jacopo, a capo di numerosi giovani garibaldini, protagonisti di scontri decisivi per la conquista del regno borbonico. Ma l’impresa dei Mille è “solo” il punto più alto e conosciuto di un lungo percorso, di una vita dedita agli ideali mazziniani di indipendenza e di unità: accomunate da queste medesime aspirazioni, le vite di Garibaldi, degli Sgarallino e di molti giovani livornesi si incontrano e si incrociano costantemente. Più volte il Generale si ferma a Livorno, trovando una città sempre pronta ad accoglierlo e a condividere i suoi ideali: non passò infatti molto tempo dalla sua prima visita nel 1948 che la città sfidò gli Austriaci nelle celebri giornate del ’49. Tra i protagonisti anche gli Sgarallino, che già avevano dato prova del loro valore nella campagne di indipendenza del ’48. In seguito i rapporti di Garibaldi, gli Sgarallino saranno sempre più stretti e, se la Storia ricorda gli eventi del ’59, del ’60 e degli anni seguenti, altrettanto significativa è la microstoria, fatta di piccoli momenti, di affetti, di relazioni epistolari che durano fino alla morte di Garibaldi.
Editore: Debatte
Prezzo € 12.00
Formato: Libro in brossura, illustrato
Data di pubblicazione: 2011
27 giugno, ore 17.00: Paola Fioretti – Combattenti di altre patrie per la libertà d'Italia
INCONTRI PER RICORDARE E RIFLETTERE INSIEME
NEL 150° ANNIVERSARIO DELL’UNITÀ D’ITALIA
a cura del Comitato Fiorentino per il Risorgimento e dell’Associazione
Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini Firenze
Lunedì 27 giugno ore 17.00 Biblioteca P.Thouar Q1 via Mazzetta 10
Paola Fioretti
Combattenti di altre patrie per la libertà d’Italia
Biblioteca Pietro Thouar