mercoledì 9 marzo al circolo unificato del presidio via Arazzieri 2 ore 17
“Storia militare e…dintorni”
Vice questore Michele Petrolo
Il generale Alfonso Ferrero De La Marmora :militare e politico
Il sito del Comitato Fiorentino per il Risorgimento.
mercoledì 9 marzo al circolo unificato del presidio via Arazzieri 2 ore 17
“Storia militare e…dintorni”
Vice questore Michele Petrolo
Il generale Alfonso Ferrero De La Marmora :militare e politico
E il liceo Tasso celebra l’unità d’Italia. Il 17 Marzo non stop su eventi e mostre da Repubblica (ed. Roma) del 3 marzo
Giorni fa mi è capitato tra le mani un volumetto sgualcito ed ingiallito dal tempo, con sulla copertina una grossa coccarda tricolore accanto alla quale sta scritto “ Nel primo centenario dell’Unità d’Italia. I grandi fatti che portarono all’Unità…nelle prima pagina si legge “ questo volume è consegnato per incarico del ministro della Pubblica Istruzione…”Seguono firma del preside e timbro della scuola. Cinquant’anni fa quello era un modo – forse un po’ retorico- per ricordare agli studenti il cammino difficoltoso verso l’unificazione e ora? [Leggi di più…] infoScuola e Risorgimento
L’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, fondato nel 1936 dalla trasformazione della Società Nazionale per la storia del Risorgimento (1906), è uno dei cinque istituti storici italiani. “ha per compito di promuovere e facilitare gli studi sulla storia d’Italia dal periodo preparatorio dell’Unità e dell’Indipendenza sino al termine della prima guerra mondiale, raccogliendo documenti, pubblicazioni e cimeli, curando edizioni di fonti e di memorie, organizzando congressi scientifici” (art. 1 dello Statuto).
All’interno dell’Istituto, ubicato a Roma nel complesso del Vittoriano, è raccolto un Archivio che conserva un vasto patrimonio documentario e artistico che costituisce una delle fonti principali per lo studio dell’Italia e del contesto internazionale dalla metà del XVIII alla fine della prima guerra mondiale. L’ Istituto cura la pubblicazione di una di collane di studi storici Pubblicazioni e organizza congressi internazionali incentrati su singoli aspetti delle vicende risorgimentali. Fa parte dell’Istituto per la storia del Risorgimento il Museo Centrale del Risorgimento che realizza anche mostre temporanee.
Il Museo del Risorgimento
Il Museo Centrale del Risorgimento al Vittoriano
Nel 1878, alla morte di Vittorio Emanuele II, che nel 1861, con la creazione dello stato Italiano aveva assunto il titolo di re d’Italia, il Parlamento decise di edificare a Roma un monumento dedicato al primo sovrano dell’italia unificata chiamato perciò Vittoriano.
Apertura: tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30
Ingresso gratuito
Complesso del Vittoriano
P.zza Venezia – Roma
tel 066793598 fax 066782572
INGRESSO MUSEO: Via dei Fori Imperiali\via San Pietro in Carcere
INGRESSO MOSTRE TEMPORANEE: Ala Brasini, Via San Pietro in carcere
INGRESSO ARCHIVIO-ISTITUTO: Piazza Venezia Vittoriano (Ingresso lato Ara Coeli) oppure Ingresso Museo
La Società Solferino e San Martino è un Ente Morale nato nel 1871 dalla volontà del conte Luigi Torelli, senatore del Regno, al fine di perpetuare ed onorare la memoria dei Caduti nella sanguinosa battaglia del 24 Giugno 1859 a Solferino e San Martino e di tutti coloro che combatterono per l’Unità e l’Indipendenza d’Italia. La Società si impegna, altresì, a mantenere vivi gli ideali ed i valori del Risorgimento, promuovendo iniziative volte alla conoscenza di quella fondamentale pagina della storia patria e conservando i monumenti, Musei e le Cappelle Ossario realizzati nei due luoghi storici di San Martino e Solferino, meta ogni anno di numerosi visitatori.
In cima al colle più alto di Solferino, conteso dagli Austriaci all’esercito francese alleato dei piemontesi nelle battaglia del 24Giugno 1859, sorge una maestosa costruzione di 23 metri di altezza che risale al 1022.
Definita “La Spia d’Italia” per la sua posizione strategica , è circondata da un ampio parco.
Nella Rocca, acquista e ristrutturata dalla Società, si conservano cimeli rinvenuti sul campo di battaglia.
All’interno e lungo la rampa lignea che porta alla terrazza panoramica, sono altresì esposti documenti relativi alla storia della Rocca ed alla zecca dei Gonzaga di Solferino.
Prima di giungere sulla terrazza si apre una grande sala in cui campeggiano i ritratti di Vittorio Emanuele II e di Vittorio Emanuele III e che per questo è denominata “Sala dei Sovrani” .
Dalla terrazza della Rocca si può godere lo stupendo panorama della rigogliosa campagna sottostante e vedere in lontananza, verso il nord, la Torre di San Martino, distante circa 10km ed il lago di Garda ed al sud le prime propaggini appenniniche, Castiglione delle Stiviere e la vasta pianura padana fino alle prime propaggini degli Appennini.
Ingresso:
ADULTI: 2,50 €
6-13 ANNI: 1,00 €
RIDOTTO E COMITIVE: 2,00 €
COM. CON GUIDA (pren. obbligatoria): 2,50 €
Come raggiungerci
Treno: Mantova, Desenzano del Garda
Autostrada: A4 MI-VE
uscita Sirmione/Desenzano d/G
Aeroporto: Verona, Montichiari
La Torre di San Martino a San Martino della battaglia
La torre sorge sul colle più alto di San Martino che l’armata sarda, con alterne fortune, conquistò, perse e riprese più volte con cruenti assalti e ripetute cariche contro gli Austriaci.
E’ stata eretta per onorare la memoria di re Vittorio Emanuele II e di quanti hanno combattuto per l’ indipendenza e l’Unità d’Italia nelle Campagne dal 1848 al 1870.
La torre, monumento ammirato per la sua maestosità all’esterno e per i suoi pregi artistici all’interno, immersa in un ampio parco, è espressione del sentimento patrio degli Italiani, essendo stata realizzata grazie ad una partecipata sottoscrizione nazionale.
Iniziata nell’anno 1880, fu inaugurata il 15 Ottobre 1893 alla presenza di re Umberto I, della regina Margherita, ministri, i membri del Parlamento e di una grande folla accorsa da tutte le province di Italia.
Alla base ha un tamburo cilindrico rastremato, coronato da merli e misura mm 22,80 mt di diametro e mt 19,80 di altezza. Da questo tamburo spicca il maschio della torre che è pure cilindrico rastremato ed ha 13 metri di diametro al basso ed 11,40 in alto.
Con i medaglioni che sostengono i merli la torre torna poi ad allargarsi in modo che il diametro del terrazzo è di mt. 13,90.
Il percorso che si snoda dalla sala di ingresso fino alla piattaforma superiore è impreziosito da statue di bronzo ed affreschi di pregio che rievocano fatti e protagonisti del periodo risorgimentale.
La Torre ha uno sviluppo interno di 490 metri, è alta 74 e nel centro della sua eccelsa piattaforma superiore, difesa da una mura merlata, si alza l’asta per la bandiera, trovandovi altresi’ posto un grande faro che nella notte irradia i colori della bandiera italiana.
Dall’alto del monumento si possono ammirare magnifici panorami sulla sottostante pianura.
Quasi ai piedi della torre vi è la villa Contracagna , in passato di proprietà dei Conti Tracagni, che il giorno della battaglia fu obiettivo di ben sette assalti dell’armata sarda contro le truppe austriache.
Ingresso (museo + torre):
ADULTI: 5,00 €
6-13 ANNI: 2,00 €
RIDOTTO E COMITIVE: 4,00 €
COM. CON GUIDA (pren. obbligatoria): 5,00 €
Come raggiungerci
Treno: Mantova, Desenzano del Garda
Autostrada: A4 MI-VE
uscita Sirmione/Desenzano d/G
Aeroporto: Verona, Montichiari
Da marzo a maggio una serie di iniziative per celebrare i 150 anni del’Unità d’Italia.
[Leggi di più…] infoMostre, libri e rassegne nel segno del Risorgimento a Pescia
La manifestazione numero 700 del Centro dell’Arte Vito Frazzi di Scandicci è dedicata alla celebrazione dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia.
Domenica 6 marzo, in collaborazione con il Comitato Fiorentino per il Risorgimento, il coro di canto popolare L’altro canto , diretto da Stefano Corsi, presenta Il canto del Risorgimento, un concerto che ripercorre il processo unitario italiano attraverso canti più e meno noti.
Programma: Inno dell’albero, Canto dei Sanfedisti, Partire partirò, Addio mia bella addio, Miscellanea di canti su Garibaldi, Se il papà è andato via, Lettura mazziniana sul sottofondo di Fratelli d’Italia, Va’ pensiero, Inno a Oberdan
Introduce Adalberto Scarlino
Scandicci, Sala Consiliare “Orazio Barbieri” del Palazzo Comunale, domenica 6 marzo 2011, ore 11.
Ingresso libero
Domenica 13 marzo , in occasione del concerto del quartetto Arquà (Enrico Filippo Maligno, Giacomo Catana violino; Luigi Capini viola; Irene Zatta violoncello), l’attrice Elena D’Anna leggerà la canzone Italia mia, benché il parlar sia indarno… di Francesco Petrarca, omaggio all’idea d’Italia e alla grande tradizione della nostra cultura.
Valerio Zanone ricorda Cavour da La Stampa 1 Marzo [Leggi di più…] infoI mali del mezzogiorno non sono colpa di Cavour
In occasione del 150esimo anniversario dell’unità nazionale, le logge delle Valli senesi del Grande Oriente d’Italia rendono omaggio al nostro Paese con un contributo importante alla storia italiana e della Massoneria. Il 4 marzo, alle ore 18, presenteranno nell’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Siena (Banchi di Sotto, 55 ) il labaro restaurato della Corda Fratres della città, sezione della Federazione internazionale studentesca attiva dal 1898 fino a quasi metà del Novecento. L’insegna, conservata nell’ateneo senese, è stata riscoperta dalla Massoneria locale e riportata agli antichi splendori, in collaborazione con il Collegio circoscrizionale toscano e il Grande Oriente nazionale, per ricordare lo spirito di tanti giovani che si unirono, non solo idealmente, in nome dei principi di fraternità, libertà e progresso, propri della Libera Muratoria. La “Corda Fratres”, apolitica, intendeva diffondere l’affratellamento tra i popoli con un messaggio di pace e solidarietà. Ad essa aderirono massoni illustri come Giovanni Pascoli, che ne scrisse l’inno, e si rivolsero i vertici del Grande Oriente che credevano nella capacità dei giovani di accelerare l’avvento delle libertà. Al lavoro di restauro si accompagna il libro “Il sogno in un vessillo. Il labaro restaurato degli studenti Corda Fratres dell’Ateneo senese” (Betti Editrice) che sarà presentato nella stessa occasione. Scritto da Donatella Cherubini e Alessandro Leoncini, illustra la storia dell’associazione e il lavoro fatto per il ripristino dell’insegna, con la presentazione del Rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni che aprirà i lavori del convegno. Nell’incontro sono previsti gli interventi delle operatrici del Laboratorio L’Ermesino di Siena responsabile del restauro, la presentazione dell’opera pittorica e dei suoi significati simbolici, il racconto delle gesta degli studenti della Corda Fratres nel contesto dell’epoca. Le conclusioni saranno del presidente del Collegio della Toscana, Stefano Bisi.
“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861″.