Autore Silvia Cavicchioli
Editore Einaudi
Anno 2018
Pag. XI-286
Prezzo Euro 28,00
Ad Anita Garibaldi è stato dedicato un gran numero di biografie romanzate costruite intorno allo stereotipo della guerriera indomita, compagna dell’eroe romantico per antonomasia, insieme a un ricco corollario di racconti, poesie, ritratti, monumenti, opere cinematografiche e teatrali. Eppure quanto sappiamo realmente di lei? Questo volume colma lo scarto tra l’invenzione romantica e la figura reale di Anita. Esso racconta certo la biografia della donna, rivisitando le vicende dei mesi trascorsi in Europa (marzo 1848 – agosto 1849), dei giorni nella Roma sotto assedio e nell’ultima fuga rocambolesca, che hanno forgiato la sua immagine. Ma il libro, inoltre, per la prima volta in maniera analitica, ricostruisce i molteplici itinerari della conservazione della memoria di Anita: la nascita del mito e la genesi di rappresentazioni destinate a occupare un posto di rilievo nella simbologia patriottica nel periodo che va dall’unificazione italiana al fascismo.
Silvia Cavicchioli (1971) è ricercatore presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino, dove insegna Storia dell’Ottocento e del Novecento. È membro del Consiglio Direttivo del Comitato di Torino dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e socio corrispondente della Deputazione Subalpina di Storia Patria. È stata insignita del Premio per gli studi storici sul Piemonte dell’Ottocento e del Novecento, edizione 1997-1998.
Ha pubblicato i volumi L’eredità Cadorna. Una storia di famiglia dal XVIIIi al XX secolo (Carocci 2001, finalista al Premio Acqui Storia, edizione 2002); Fare l’Italia. I dieci anni che prepararono l’unificazione (con Silvano Montaldo e Sabina Cerato, Carocci 2002); Famiglia, memoria, mito. I Ferrero della Marmora (1748-1918) (Carocci 2004).