Giovanni De Luna
Giulio Einaudi Editore
2013
Vele
pp.144 144
€ 10,00
Dagli anni del Risorgimento all’Unità d’Italia, dal fascismo e dalla seconda Guerra mondiale fino ad oggi, la “religione civile” – l’insieme degli elementi della cultura religiosa integrati nel sistema politico – ha sempre cercato di mettere a confronto i modi in cui “si facevano gli italiani”, individuando, cioè, i principi e i valori portatori di una chiara identità nazionale. Basta però dare un’occhiata al calendario e alle feste dedicate a santi, a martiri e ad anarchici, per capire che, nella nostra storia, esiste più di una contraddizione. Con un libro che somma analisi storica a riflessioni di pungente attualità, Giovanni De Luna ricostruisce la memoria di un’Italia che, anche in momenti di crisi come questo, non può non interrogarsi e provare a fondare la propria identità su una serie di valori civili condivisi, che creino uno spazio pubblico e di cittadinanza per tutti, senza eccezioni.
Giovanni De Luna insegna Storia contemporanea all’Università di Torino. Autore di fortunate trasmissioni radiofoniche e televisive, collabora alla «Stampa» e a «Tuttolibri». È nella direzione di «Passato e Presente». Ha pubblicato tra l’altro Donne in oggetto. L’antifascismo nella società italiana (1995), La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (2004), Storia del Partito d’Azione (nuova edizione, 2006), Il corpo del nemico ucciso (Einaudi 2006), Le ragioni di un decennio (1969-1979) (Feltrinelli 2009), La repubblica del dolore (Feltrinelli 2011) e Una politica senza religione (Einaudi 2013). Per Einaudi ha curato L’Italia del Novecento. Le fotografie e la storia, 3 volumi.