Scritti politici e federalisti. Di Carlo Cattaneo. Con un commento di Valerio Castronovo dal Corriere della Sera. [Leggi di più…] infoUna teoria della libertà
Pubblicazioni
La Difficile Unità
Il volume di Antonio Orecchia ripercorre il Risorgimento italiano attraverso i grandi e i piccoli episodi, i sentimenti, i grandi ideali ma anche le contraddizioni e gli scontri tra le diverse anime politiche e culturali che vissero quell’epoca. I protagonisti di quella epopea – da Mazzini a Garibaldi, da Carlo Alberto a Vittorio Emanuele II, da Cavour a Verdi – vengono “lasciati parlare” attraverso i loro scritti, i discorsi ufficiali e ufficiosi, gli epistolari. Tali riflessioni, intrise di speranze e delusioni, consentono infatti di comprendere non solo i motivi che fecero nascere e diffondere l’idea di Nazione e di “Italia” ma, al contempo, le scelte decisive che lasciarono in eredità problemi irrisolti e per molti ancora attuali: federalismo e centralismo, la questione meridionale, il complicato rapporto con la Chiesa. Il libro affronta, per la prima volta, “cosa sia rimasto” del Risorgimento oggi, e ripercorre il serrato e polemico dibattito che negli ultimi anni, sulle pagine dei principali quotidiani italiani, ha visto contrapporsi intellettuali, opinionisti e uomini politici di fama nazionale. Un dibattito che, non a caso, ha fatto parlare di “Assalto al Risorgimento”.
Cavour, La vita dell’uomo che fece l’Italia
di Giorgio Dell’Arti. [Leggi di più…] infoCavour, La vita dell’uomo che fece l’Italia
Patria mia. Scritture private nell’Italia unita
Libro di Massimo Baioni. [Leggi di più…] infoPatria mia. Scritture private nell’Italia unita
Il giornalismo italiano del Risorgimento. Dal 1847 all’Unità
Il libro di Franco Peruta, Edito da Franco Angeli 2011. [Leggi di più…] infoIl giornalismo italiano del Risorgimento. Dal 1847 all’Unità
Risorgimento laico. Gli inganni clericali sull’Unità d’Italia
Dal Risorgimento all'Europa
Un libro su Giuseppe Mazzini. [Leggi di più…] infoDal Risorgimento all'Europa
L'epopea infranta. Retorica e antiretorica per Garibaldi
di Massimo Onofri.
Il mito di Garibaldi e dei Mille riletto attraverso alcuni snodi cruciali della storia dell’Italia unita, ricorrendo alla testimonianza dell’arte, tra letteratura, pittura, scultura e cinema, alla sua forza celebrativa ma anche demistificante, alla sua capacità di prendere alle spalle i grandi eventi canonizzati dalla storiografia e i monumenti a essi dedicati. 1860-1867, da Quarto a Mentana: le memorie di Abba e gli altri scrittori garibaldini, i ritratti di Lega, Fattori e Induno, là dove quel mito si genera, ma presto anche si svuota accogliendo i più diversi, e spesso contraddittori, significati. Dopo il 1892: i fasci siciliani e scandalo della Banca romana, un’epopea di medaglie, stracci e camicie rosse che comincia a corrompersi, tra un quadro di Coromaldi, De Roberto dei Viceré e I vecchi e i giovani di Pirandello. 1907-1911: anni di celebrazioni garibaldine per un poeta vate, il Pascoli dei Poemi del Risorgimento (ma anche D’Annunzio), e la sua puerilità monumentale, di decisiva importanza per la futura e nera storia d’Italia. 1914-1925: i garibaldini di Nomellini e i “santi maledetti” di Malaparte, in guerra perenne coi loro popoli. 1930-1934: il Garibaldi del duce, della mafia e di Alessandro Blasetti. 1942-1952: Jovine, Alianello e il Guttuso di Ponte dell’Ammiraglio, quando il mito evapora.
Editore Medusa edizioni
Collana Le porpore
Data uscita27/04/2011
Pagine128, brossura
Miss Uragano
di Paolo Ciampi, Romano Editore, 2010. [Leggi di più…] infoMiss Uragano
Risorgimento a memoria
È un dato acquisito e condiviso, anche quando le polemiche sull’Unità d’Italia si fanno più intense e nervose: nel processo di formazione dell’identità nazionale il contributo più importante e decisivo è stato quello degli scrittori. Non solo perché la lingua letteraria era già da secoli l’unico terreno comune tra i ceti dirigenti e gli intellettuali delle diverse entità statali presenti nella penisola, ma soprattutto perché fu la letteratura a fornire ai giovani che si facevano patrioti, cospiratori e militanti le parole d’ordine fondamentali del loro riconoscersi fratelli. Fu la letteratura, in fin dei conti, a elaborare il racconto della storia nazionale, il suo stesso senso identitario. E furono le poesie a dare voce al desiderio del riscatto e al grido di battaglia. Tante poesie: di scrittori tra i massimi della nostra storia letteraria (da Monti a Foscolo, da Leopardi a Manzoni) e di autori oggi meno noti, ma non per questo meno significativi (da Niccolini a Berchet, da Poerio a Mameli). Poesie febbrilmente scritte e febbrilmente lette, imparate a memoria, scandite ad alta voce. Poesie che si sovvrapposero e mescolarono ai tanti inni di battaglia del Risorgimento; le une e gli altri vivi e attuali ancora nella guerra del 1915-18. Una vera e propria «colonna sonora» del Risorgimento, parallela a quella del melodramma, con i suoi cori e le sue arie, che ha accompagnato l’intero percorso della storia italiana, fino alla Repubblica e oltre. Variamente riutilizzati e manipolati, questi testi sono stati a lungo presenti nei programmi scolastici, dalle elementari al liceo, come strumento di formazione identitaria del giovane italiano: quando le poesie si imparavano ancora a memoria. Amedeo Quondam ne raccoglie e presenta qui una ricca selezione, corredata degli strumenti essenziali per il lettore: un breve ma denso commento introduttivo e una parafrasi nella nostra lingua d’oggi.
Amedeo QUONDAM
Amedeo Quondam è professore di Letteratura italiana all’Università «La Sapienza» di Roma. Ha curato una nuova edizione con ampio commento del Libro del Cortegiano di Baldassarre Castiglione (Mondadori, 2002). Per i tipi della Donzelli ha pubblicato Cavallo e cavaliere.
Amedeo Quondam
Risorgimento a memoria
Le poesie degli italiani
anno | 2011 |
formato | pp. XXIV-336 |
prezzo | € 18,50 |