Ripercorrere la storia della Toscana con lo sguardo e lo spirito della Benemerita, questo il pregio fondamentale della mostra ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, dando il “la” all’esposizione “Arma dei carabinieri: una storia toscana”. Un percorso che ha inizio già nel 1835 quando il granduca Leopoldo II aveva progettato la formazione di un Battaglione di Carabinieri “destinati a prevenire e reprimere i delitti, ad assicurare l’osservanza delle leggi, a mantenere il buon ordine nell’interno ed a proteggere l’esazione dei diritti Regi”. Successivamente, nel 1849, con il decreto del 24 ottobre, Leopoldo II stabiliva che “la forza destinata pel servizio politico della Toscana è denominata Gendarmeria Imperiale Reale”. In tale Corpo confluirono tutti coloro che avevano prestato servizio nei Carabinieri granducali.
La mostra, per celebrare l’Arma nell’ambito delle iniziative per la Festa della Toscana, racconta oltre centosettanta anni di storia e – tra fotografie, documenti, illustrazioni, stemmi e divise – parte dalle origini, che risalgono al Granducato di Toscana, passando per l’Unità d’Italia, attraversando la lotta al brigantaggio, le due Guerre e la Resistenza fino ai giorni nostri. Una storia – come ha sottolineato Monaci – dove spiccano figure dall’alto valore civile e morale, come Tito Livio Stagni, tenente dei carabinieri e partigiano, che si offrì volontario per disinnescare l’esplosivo che minava un ponte nel senese. E ancora: i giovanissimi “Martiri di Fiesole”: Fulvio Sbarretti, Vittorio Marandola e Alberto La Rocca, esempi di rigore e di spirito di abnegazione e fedeltà alla nazione.
“Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”. Lo diceva il generale Dalla Chiesa e lo ha ricordato alla fine del proprio intervento Monaci, per chiudere con un “motto” indiretto per ogni Carabiniere.
Alle parole del Presidente è seguito l’indirizzo di saluto del vicepresidente Giuliano Fedeli, che si è soffermato in particolare sul valore dell’iniziativa, che va oltre la mostra, nel testimoniare una realtà – quella dell’Arma – che rappresenta l’Unità d’Italia e la Regione Toscana, quindi lo Stato sul territorio. Poche istituzioni, infatti, possono vantare una diffusione così capillare: 4.619 stazioni presenti in 4.080 centri, che estendono la loro competenza sugli 8.094 Comuni italiani. La cerimonia inaugurale, in Sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi alla presenza di autorità civili e militari, è proseguita con gli interventi del comandante interregionale Carabinieri “Podgora”, generale di Corpo d’Armata, Tullio del Sette; e del professor Cosimo Ceccuti, che ha svolto una prolusione storico-rievocativa.
In chiusura, aperto al pubblico, il concerto della Fanfara della Scuola marescialli e brigadieri dei Carabinieri, nell’auditorium del Consiglio regionale. Con un programma di sala partito con La Fedelissima, marcia d’ordinanza dell’Arma, e chiuso con Il Canto degli italiani, Inno nazionale.
L’esposizione in Consiglio regionale potrà essere visitata fino al 25 gennaio 2013, con ingresso libero dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 13 il sabato.