di Paolo Barbuto da Il Mattino di Napoli del 3 settembre 2011. [Leggi di più…] infoGaribaldi ferito dalle sue camicie rosse. Studiosi napoletani: riesumare il cadavere.
L'epopea infranta. Retorica e antiretorica per Garibaldi
di Massimo Onofri.
Il mito di Garibaldi e dei Mille riletto attraverso alcuni snodi cruciali della storia dell’Italia unita, ricorrendo alla testimonianza dell’arte, tra letteratura, pittura, scultura e cinema, alla sua forza celebrativa ma anche demistificante, alla sua capacità di prendere alle spalle i grandi eventi canonizzati dalla storiografia e i monumenti a essi dedicati. 1860-1867, da Quarto a Mentana: le memorie di Abba e gli altri scrittori garibaldini, i ritratti di Lega, Fattori e Induno, là dove quel mito si genera, ma presto anche si svuota accogliendo i più diversi, e spesso contraddittori, significati. Dopo il 1892: i fasci siciliani e scandalo della Banca romana, un’epopea di medaglie, stracci e camicie rosse che comincia a corrompersi, tra un quadro di Coromaldi, De Roberto dei Viceré e I vecchi e i giovani di Pirandello. 1907-1911: anni di celebrazioni garibaldine per un poeta vate, il Pascoli dei Poemi del Risorgimento (ma anche D’Annunzio), e la sua puerilità monumentale, di decisiva importanza per la futura e nera storia d’Italia. 1914-1925: i garibaldini di Nomellini e i “santi maledetti” di Malaparte, in guerra perenne coi loro popoli. 1930-1934: il Garibaldi del duce, della mafia e di Alessandro Blasetti. 1942-1952: Jovine, Alianello e il Guttuso di Ponte dell’Ammiraglio, quando il mito evapora.
Editore Medusa edizioni
Collana Le porpore
Data uscita27/04/2011
Pagine128, brossura
Nascita di una nazione. Immagini del Risorgimento italiano nelle raccolte dell'Archiginnasio
Mostra a cura di Cristina Bersani, Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Sandra Saccone e con la collaborazione di Clara Maldini
Biblioteca dell’Archiginnasio, Piazza Galvani 1, Bologna
Dal 10 giugno al 17 settembre 2011
Lunedì-venerdì 9-19; sabato 9-14; 1-27 agosto ore 9-14; chiuso domenica e festivi. Ingresso libero
La Bibliotecacomunale dell’Archiginnasio per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha organizzato una mostra con stampe, disegni e volumi illustrati conservati nelle proprie raccolte raffiguranti personaggi ed eventi del nostro Risorgimento.
L’esposizione, che comprende più di un centinaio di pezzi di notevole interesse storico-artistico ed editoriale, intende sottolineare l’influenza che la produzione delle immagini ha avuto nella formazione della coscienza storica del Risorgimento e nella diffusione capillare dei suoi ideali.
La mostra è realizzata con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), del Comitato regionale per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia dell’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), e ha ottenuto l’utilizzo del Logo ufficiale delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
9 settembre: La Toscana nell’Unità d’Italia: storia e musica al Museo Stibbert di Firenze
8 settembre, ore 17.00: Presentazione del libro "Con l'Italia nel cuore"
Giovedì 8 settembre, ore 17, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti
Presentazione del libro
Con l’Italia nel cuore.. la storia del Risorgimento nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti
di Silvia La Rossa
La storia unisce la Chiesa e l'Italia
di Francesco Maria Greco, Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede. Articolo tratto Corriere della Sera del 27 settembre 2011.
Miss Uragano
di Paolo Ciampi, Romano Editore, 2010. [Leggi di più…] infoMiss Uragano
5 settembre: Mostra fotografica su Garibaldi al Palagio di Parte Guelfa
Mostra fotografica su Garibaldi a Palagio di Parte Guelfa inaugurazione il 5 Settembre.
Conte di Cavour, assolto
Articolo di Antonio Carioti dalle pagine culturali del Corriere della Sera del 11 agosto.
Nell’anno del 150° dell’Unità d’Italia si è tenuto il tradizionale Processo del 10 agosto alla Torre nel comune di S.Mauro Pascoli in Romagna, che non poteva che avere un imputato piuttosto speciale. Non la nazione tout court, bensì colui che è stato tra i principali protagonisti dell’unificazione: Camillo Benso Cavour. E’ stato lui lui l’imputato messo alla sbarra nel pubblico tribunale con una domanda a fare da sfondo nel dibattimento: “L’Italia: nuovo stato o annessione regia?”. Ad accusarlo sono stati gli storici Lorenzo Del Boca e Roberto Martucci, a difenderlo Roberto Balzani e il francese Gilles Pecout. A Presiedere il tribunale è stato Miro Gori, il verdetto è stato pronunciato dal pubblico presente. L’attore sammaurese Mirko Ciorciari, Matteo Carlomagno, Paolo Summaria hanno fatto alcune letture di testi pascoliani e sul Risorgimento.
Museo del Risorgimento di Modena
Storia
Il comitato promotore del Museo Civico del Risorgimento si formò nel 1893, sulla scia della mostra risorgimentale organizzata in seno all’Esposizione Nazionale di Torino del 1884; ne facevano parte, tra gli altri, Carlo Boni, direttore del Museo Civico, Luigi Picaglia, Benedetto Malmusi e Giuseppe Triani, rettore dell’Università e presidente del Consiglio Provinciale.
Il primo nucleo di oggetti e documenti, sostanzialmente gli stessi che furono inviati a Torino, trovò posto in una sala del Museo Civico inaugurata nel 1894. A seguito del crescente interesse da parte della cittadinanza che incrementò notevolmente le raccolte, esso fu ampliato e trasferito più volte. La seconda inaugurazione della collezione risorgimentale avvenne significativamente il 3 febbraio 1896, in concomitanza con quella del monumento a Nicola Fabrizi; quindi nel 1901 il Museo fu trasferito in un ampio locale ora occupato dalla Biblioteca Estense; infine nel 1924 trovò la sua definitiva collocazione nelle due attuali sale del piano terra del Palazzo dei Musei.
Le raccolte
Le collezioni non riguardano soltanto la partecipazione di Modena alle vicende nazionali del Risorgimento, ma documentano l’antecedente epoca napoleonica con un’incursione sulla situazione del Ducato Estense e le successive guerre del XX secolo, in particolare la guerra italo-turca del 1911-12 e la prima guerra mondiale, considerata ormai l’ultimo atto dell’Indipendenza italiana. L’allestimento, predisposto tra il 1924 e il 1926 nei locali del museo, fu rivisto nel 1937, con l’inserimento di una sezione celebrativa sulla “Rivoluzione Fascista” eliminata nell’immediato dopoguerra, e infine negli anni Sessanta quando i materiali esposti furono ulteriormente selezionati.
Il progetto espositivo rimase tuttavia sostanzialmente inalterato, presentandosi così alle soglie degli anni ’90 inadeguato sia per il taglio didattico-museografico, sia per gli evidenti problemi conservativi che gravavano su quasi tutti i materiali esposti. Nel 1992 il museo è stato quindi chiuso al pubblico e i materiali collocati entro casse e trasferiti a deposito.
Attualmente è in corso di definizione il progetto di riallestimento del Museo, mentre sono ormai concluse le campagne fotografica e di schedatura degli oltre 2000 reperti, dei 1500 volumi della biblioteca, della raccolta documentaria di opuscoli e autografi e delle oltre 2500 fotografie. Il fondo fotografico è attualmente in deposito presso il Fotomuseo Panini dal cui sito internet è possibile effettuare una ricerca online.
Per chiedere informazioni o consultare i materiali per motivi di studio, contattare il Museo Civico d’Arte (lorenzo.lorenzini@comune.modena.it.
- Divisa della Guardia Nazionale appartenuta a Giuseppe Borelli. Manifattura italiana, metà sec. XIX. Panno di lana.
- Kepì da Ussaro di Piacenza. Manifattura italiana, 1860-1874. Panno, cuoio, cordone di lana, metallo argentato e piume di colombo.
- Spadino di rappresentanza da funzionario della corte Estense. Manifattura di Toledo, primo quarto sec. XIX. Ottone dorato e acciaio brunito.
- Pistola donata da Carlo Alberto di Savoia alla Guardia Civica di Modena. Manifattura europea, metà sec. XIX. Legno di noce e acciaio.
- Paolo Toschi (1788-1854), Ritratto di Ciro Menotti, secondo quarto sec. XIX. Carboncino.
- Luigi Manzini (1805-1866) attr., Esercitazioni della Guardia Nazionale, metà sec. XIX. Olio su tavola.
- Medagliere del generale Antonio Araldi, 1891-1909. Legno, ottone smaltato e dorato, argento, bronzo e seta.
- Spilla e anello con ritratto di Pio IX. Manifattura italiana, terzo quarto sec. XIX. Conchiglia incisa con montatura in rame cesellato e dorato; gemma in pasta vitrea con montatura in oro basso.
- Placca da cintura da Ufficiale del Regno Italico. Manifattura italiana, 1800-1815. Ottone a fusione dorato.
- Penna d’oca utilizzata per la firma dell’atto di annessione di Modena al Piemonte. Manifattura modenese, 1848. Piuma d’oca, seta e canutiglia.
E’ possibile consultare on line le 1135 schede delle opere appartenenti al Museo del Risorgimento.
Le immagini e le informazioni pubblicate fanno parte di un progetto di catalogazione informatizzata finanziato dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna ai sensi della L.R. 18 /2000 “Norme in materia di biblioteche,archivi storici, musei e beni culturali”. I dati raccolti sono confluiti nel Catalogo informatizzato del patrimonio culturale della Regione.
La banca dati della collezione museale è stata realizzata da CRC – Centro Regionale per il Catalogo e la documentazione Srl. Schedatura di Lorenzo Lorenzini, campagna fotografica di Sergio Orselli CRC Srl.
Largo Porta S. Agostino 337 – 41121 Modena (Italia)
tel 0039 059 2033100 museo.arte@comune.modena.it
http://www.comune.modena.it/