VIAGGIO IN ITALIA
a cura di Lorenzo Pezzica
Edizione Eleuthera
Anno 2013
144 pp.
€ 12,00
Nelle sue vorticose peregrinazioni, ora per partecipare a un’insurrezione ora per sfuggire a un arresto, Bakunin soggiorna spesso in Italia, soprattutto negli anni Sessanta dell’Ottocento. Più che essere attratto dalle bellezze del paese, l’obiettivo che si propone è di incendiare l’immaginazione delle masse povere italiane per fondare una società di liberi ed eguali. Tra una cospirazione e l’altra si rivela però un acuto osservatore dei mali di un paese appena unificato e già afflitto da quei vizi con cui facciamo i conti ancora oggi: un meccanismo di prelievo fiscale tanto vessatorio quanto inefficace, l’uso personale del potere da parte degli amministratori della cosa pubblica, lo strapotere della burocrazia, il ruolo invasivo della Chiesa… Insomma, lo sguardo a volte indignato ma a volte divertito del rivoluzionario russo mette in luce un’Italia che non stentiamo affatto a riconoscere. Sembra quasi che lo Stato unitario si sia ripetuto uguale a se stesso nel corso dei decenni, riproponendo nel tempo i tanti vizi e le scarse virtù che già Bakunin coglieva centocinquant’anni fa.
Lorenzo Pezzica (1965), storico e archivista. Vive e lavora a Milano, dove collabora con il Centro studi libertari/Archivio Giuseppe Pinelli, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e la Fondazione Anna Kuliscioff. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi di argomento archivistico e storico. Per elèuthera ha curato il volume Voci di compagni, schede di questura. Considerazioni sull’uso delle fonti orali e delle fonti di polizia per la storia dell’anarchismo (2002), per Shake Edizioni Anarchiche. Donne ribelli del novecento (2013).
«Vedrete un amico mio russo, che vi raccomando caldamente insieme alla moglie che è polacca. E prima riceverete da lui – probabilmente da Genova – una lettera nella quale vi pregherà di trovargli una stanza a prezzo modesto a Firenze. Vi prego come amico di fare ciò che vi dirà e vi sarò grato». Giuseppe Mazzini, lettera a Giuseppe Dolfi