Questo è il titolo dell’ultimo saggio di Aldo Cazzullo, uscito nell’ottobre di quest’anno, in cui l’autore ricorda la storia della sua generazione e quella dei padri e dei nonni, “che non hanno trovato tutto facile; anzi, hanno superato prove che oggi non riusciamo neanche a immaginare. Hanno combattuto guerre, abbattuto dittature, ricostruito macerie. Hanno fatto di ogni piccola gioia un’assoluta felicità anche per conto dei commilitoni caduti nelle trincee di ghiaccio o nel deserto. Mia bisnonna sposò un uomo che non aveva mai visto: non era la persona giusta con cui lamentarmi per le prime pene d’amore. Mio nonno fece la Grande Guerra e vide i suoi amici morire di tifo: non potevo lamentarmi con lui per il morbillo. L’altro nonno da bambino faceva a piedi 15 chilometri per andare al lavoro perché non aveva i soldi per la corriera: come lamentarmi se non mi compravano il motorino?”. Appunto «Basta piangere!» con tono perentorio era il rimprovero dei suoi nonni verso di lui bambino quando si lamentava di qualcosa.
In queste storie di un Italia che non si lamentava, come recita il sottotitolo, Aldo Cazzullo, affermato inviato del Corriere della Sera, rivela una visione ottimistica della vita e crede che anche oggi in tempi di crisi gli italiani possano avere una reazione positiva.
Insomma, se l’Italia è una nazione in affanno e soprattutto depressa, piangersi addosso non è certo una soluzione. Cazzullo è ottimista da sempre, lo era quando decise di scuotere un Paese apatico in occasione del 150° dell’Unità con il suo libro Viva l’Italia. Lo è stato recentemente nel saggio Italia s’è ridesta. Viaggio nel paese che resiste e rinasce, un reportage sulle città italiane con la parola d’ordine: il declino non esiste.
E di questo ottimismo il nostro Paese ne ha estremamente bisogno.
Una conferma l’ha dato il grande successo di pubblico del film Sole a catinelle di Checco Zalone, un film sicuramente commerciale, con un intreccio narrativo inconsistente e poco verosimile, tutto giocato sulla capacità comica dell’attore, lo stesso Zalone, di inventare continue gag, più o meno riuscite,sui vezzi e i tic culturali degli italiani.
I soloni della critica cinematografica, gli intellettuali engagès del film vedranno i contenuti qualunquisti, gli aspetti fumettistici e nazionalpopolari, ma non possono negare che nella storia del protagonista, nelle sue dichiarazioni al figlio, emerge costantemente una visione positiva della vita, la fiducia nel futuro senza autocommiserazioni e lamenti.
Tramite il libro di Cazzullo scopriamo che un tempo eravamo una società più povera, capace di uscire dalle guerre e dalle miseria con un forte senso di orgoglio nazionale e con creatività, rimboccandoci le maniche e gettando il cuore oltre l’ostacolo, e che oggi invece siamo una società più ricca, capace quindi di offrire maggiori opportunità da un punto di vista economico e tecnologico per uscire dalla crisi e dalla depressione collettiva. Per l’autore di Viva l’Italia gli italiani del Risorgimento, della Grande Guerra, della Resistenza possono oggi imboccare la strada di un nuovo riscatto nazionale, affrontare una nuova prova di coraggio collettivo, costruire un nuovo Risorgimento non più con le armi ma con più fiducia nell’avvenire.