Il sindaco Matteo Renzi ha avuto il privilegio di studiare al “Dante”, un bel ginnasio-liceo in stile neoclassico edificato in un quartiere di Firenze la cui toponomastica è consacrata alle memorie del Risorgimento…Può darsi che l’uggia per gli anni vissuti tra piazza della Vittoria e via XX settembre lo abbia portato all’intenzione, espressa in un’intervista a Radio Due, di “ ringiovanire” la toponomastica cittadina, ribattezzando molte strade intitolate agli artefici del nostra Indipendenza… Enrico Nistri Corriere Fiorentino
Molti fiorentini ricordano con piacere ed emozione la festa del 17 Marzo scorso con Palazzo Vecchio e Ponte Vecchio illuminati di verde, bianco e rosso, palazzi e negozi imbandierati, e nelle strade e nelle piazze tanta gente, orgogliosa di sentirsi italiana ed unita nel ricordo dei patrioti, che ci avevano dato l’Unità e l’Indipendenza del nostro Paese.
Ora è vero che viviamo in un’epoca in cui eventi e personaggi della storia si consumano rapidamente, come se nell’era di internet e della globalizzazione tutto venisse riportato ad un presente atemporale senza più distinzioni tra momenti storici diversi per importanza e significato, però è sconcertante il fatto che il sindaco proponga nomi di eroi della seconda metà del Novecento, da Oriana Fallaci a Peppino Impastato per le strade di Firenze al posto degli eroi risorgimentali, perché avrebbero una maggiore valenza educativa per le nuove generazioni. Con questo relativismo storico e per coerenza dovrebbe essere rivista pure la toponomastica, legata a fatti e personaggi della Resistenza al Fascismo, in quanto nella visione storica di Renzi lontana nel tempo per poter avere valore pedagogico,
Quando nell’Ottocento ai tempi dell’Unità d’Italia bisognava fare gli italiani, la classe dirigente di allora si propose il compito di istruire il popolo italiano, non solo per dare le basi fondamentali del leggere, dello scrivere e del far di conto, ma anche per dare loro un’alfabetizzazione storica, che doveva partire dall’antico per arrivare al presente glorioso del Risorgimento.
A maggior ragione oggi, quando le date della storia servono a costruire una religione civile di una nazione e quando per questa ragione da più parti si chiede di ricordare ogni anno la data del 17 Marzo, insieme a quelle del 25 Aprile e del 2 Giugno, si deve conservare la memoria storica di un popolo a partire dai momenti fondativi della sua identità nazionale.
Si preoccupa Renzi dello scarso appeal storico della toponomastica risorgimentale? Provi a dare di nuovo valore e significato ad alcune strade e piazze, quando si avvicinano ricorrenze di momenti significativi della storia di Firenze nel Risorgimento.
Imbandieri con il tricolore piazza dell’Indipendenza e via XXVII aprile, il prossimo ventisette aprile, quando in quel giorno del 1859 fu cacciato Leopoldo II di Lorena e sul balcone di Palazzo Vecchio sventolò il vessillo verde, bianco e rosso dell’unione ed indipendenza italiana !