Riprendendo una lunga tradizione, Vallisneri si schiera a sostegno dell’utilizzo dell’italiano anche per le opere scientifiche – ai suoi tempi usualmente stese in latino – in difesa di una comunicazione semplice e comprensibile e dell’opportunità di una coesione degli intellettuali a sostegno della cultura e della lingua italiane. Il curatore prende spunto per porre in evidenza la subalternità intellettuale all’anglofilia di parte del mondo accademico e i rischi, purtroppo reali, che eventuali ratifiche governative di tale sottomissione comporterebbero
Antonio Vallisneri ( Trassilico, 1661 – Padova, 1730 è stato un medico, scienziato, naturalista e biologo .Nato a Trassilico in Garfagnana da nobile e ricca famiglia, Vallisnieri si laureò in medicina nel 1685 presso il Collegio medico di Reggio Emilia sotto la guida di Marcello Malpighi
Influenzato da famosi pensatori, come Leibniz e Conti, appartenne alla scuola galileiana.
Fu membro della Royal Society dal 30 novembre 1703.
Autore di importanti studi intorno alla generazione degli insetti, degli animali in generale, dell’uomo e delle piante, nonché di opere di anatomia, pubblicò tra il 1696 ed il 1700 i Dialoghi sopra la curiosa origine di molti insetti, seguiti nel 1710 dalle Considerazioni ed esperienze intorno alla generazione de’ vermi ordinari del corpo umano e nel 1713 dalle Esperienze ed osservazioni intorno all’origine, sviluppi e costumi di vari insetti.
Nelle sue opere aveva uno stile di scrittura chiaro e preciso. Antonio Vallisnieri seguì le tracce di Galilei nell’utilizzare la lingua italiana per scrivere i suoi trattati, e fu uno dei più ammirati scrittori di scienza dagli studiosi di tradizione galileiana, come Francesco Redi e Lorenzo Magalotti. La scelta dell’italiano come lingua per le sue opere fu molto coraggiosa per la comunità scientifica del tempo, che usava ancora il latino come “lingua del sapere”.
Autore Vallisneri Antonio
Prezzo
€ 10,00
Dati 2013, 82 p.
Curatore Dario Generali
Editore Olschki Firenze