La culla del Manierismo fiorentino
Il Chiostrino dei Voti è un cortile porticato antistante la Basilica della Santissima Annunziata di Firenze. Il prezioso ambiente è storicamente uno dei centri nevralgici della vita pubblica e religiosa cittadina. Oltre le colonne del portico, dodici lunette dipinte accolgono i fedeli, che un tempo vi depositavano gli ex voto per la Vergine. Vi si trova infatti un importante ciclo di affreschi nelle lunette, dipinto da importanti maestri a cavallo fra Quattro e Cinquecento: in particolare vi lavorarono negli anni dieci del XVI secolo tutti i più grandi “nuovi maestri” che avrebbero poi dato origine al Manierimo: Andrea del Sarto, Pontormo, Rosso Fiorentino.
L’architettura del Chiostrino fu iniziata nel 1447 su disegno di Michelozzo. A partire dal 1460 ne fu avviata la decorazione ad affresco delle lunette, grazie alla sovvenzione delle offerte dei fedeli. La decorazione procedette estremamente lenta, dovendo aspettare sedici anni tra la prima lunetta, lì Adorazione dei pastori del Baldovinetti e la seconda, la Vocazione di San Filippo di Cosimo Rosselli. Solo dal 1509 i lavori presero una decisa impennata, con l’attività di Andrea del Sarto che completò nel giro di due anni le Storie di san Filippo Benizi. Si ripresero poi le Storie di Maria, sempre a opera del Sarto, con il Viaggio dei Magi (1511), a cui seguì una nuova pausa. La volontà di Leone X di concedere al santuario dell’Annunziata il prestigioso titolo di Giubileo perpetuo fece sì che nel 1513 si riprendessero con fervore le decorazioni, chiamando un gruppo di artisti più nutrito. Si aggiunse così il Francia Bigio, che nel 1513 eseguì lo Sposalizio della Vergine, opera mutilata dallo stesso artista nel volto di Maria, offeso dai frati che erano andati a sbirciarne il lavoro prima che fosse completo. Il Sarto completò la Nascita della Vergine nel 1514 e l’8 settembre di quell’anno avvennero i solenni festeggiamenti per la concessione del privilegio giubilare. L’anno successivo Andrea del Sarto affidò la decorazione delle due lunette rimanenti a due suoi promettenti allievi, il Pontormo, che dipinse nel 1516 la Visitazione, e Rosso Fiorentino, che ridipinse l’Assunzione di Maria su indicazioni del maestro nel 1517, dopo che una sua prima versione, realizzata nel 1513/1514, era stata rifiutata dai committenti.
Nel corso dei secoli il Chiostro dei Voti ha subito diversi restauri. L’ultimo è terminato alla fine dell’ottobre del 2017; l’opera è stata lunga e laboriosa, ma ne è valsa la pena. Il Chiostrino dei Voti, culla della Maniera cinquecentesca di Firenze, torna a sfoggiare gli affreschi di Pontormo, Andrea del Sarto e Rosso Fiorentino nella loro forma più smagliante.
I lavori, che hanno coinvolto l’intero apparato decorativo del Chiostrino, sono stati eseguiti sotto la direzione del Comune di Firenze con l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza e finanziati da Friends of Florence.
“Il restauro del Chiostrino dei Voti ha rappresentato un momento molto significativo per la nostra Fondazione – ha dichiarato la presidente di Friends of Florence Simonetta Brandolini d’Adda – perché ha consentito di salvaguardare un intero luogo del Complesso della Santissima Annunziata riconosciuto come fondamentale per la città e per la storia dell’arte mondiale. Nei suoi affreschi si conserva l’origine di quella maniera moderna che ha ispirato per secoli artisti e devoti. Ha insegnato a storici dell’arte e devoti non soltanto lo stile, ma anche concetti profondissimi con le sue iconografie dipinte.