La Nazione che dimentica i suoi eroi sarà essa stessa dimenticata” (Calvin Coolidge)
…Lo stato di degrado delle tombe che abbiamo visto a Trespiano è veramente notevole. Quella di Luigi Michelet sudicia, con il lumino rotto e penzolante, senza energia elettrica. Aggiungo anche quello del monumento al Fante sito nella Piazza di Rovezzano, esattamente di fronte a casa mia, vandalizzato e da cui sono state asportate tutte le scritte. Non possiamo fare qualcosa per la memoria dei nostri antichi patrioti? Ad esempio lanciando una piccola campagna, visto che siamo nel centenario della grande guerra, per la risistemazione e manutenzione delle tombe e statue più importanti? Nella vita contano più i gesti delle parole. Secondo me.
Marco Panti dirigente Istituto Comprensivo Antonino Caponnetto Bagno a Ripoli (Fi)
E’ l’accorato appello di un dirigente di una scuola della provincia di Firenze, che ha commemorato la mattina del’8 giugno a Trespiano con gli allievi della scuola elementare dell’Antella alla presenza dell’assessore alla cultura di Bagno a Ripoli e di esponenti del Comitato Fiorentino per il Risorgimento Luigi Michelet, la cui tomba in pessime condizioni si trova appunto al Cimitero Monumentale di Trespiano.
Luigi Michelet, fiorentino, è stato uno dei tanti caduti della Grande Guerra, morto da prode sul Monte Grappa,è stato anche un maestro volontario nelle campagne di Bagno a Ripoli, la ragione per cui a lui è stata intitolata la Scuola Primaria dell’Antella.
Giustamente il preside sottolinea lo stato di degrado in cui versa questa tomba, degrado anche di altri monumenti funerari, di patrioti caduti per l’Italia, lasciati in vergognoso abbandono a Trespiano.
E queste memorie in pietra, in marmo, in bronzo non sono colpevolmente dimenticate solo nei cimiteri, ma anche come lapidi illeggibili sulla facciata di qualche palazzo o come statue vandalizzate nelle piazze di periferia, vedi Rovezzano.
In città ed in periferia, testimonianze di un passato eroico, oggi queste memorie hanno perso il significato politico- storico per cui erano state realizzate, ormai esistono solo come segni urbani, di parziale riconoscimento del luogo dove sono poste.
In attesa di aver risposte dalle sovrintendenze e dalle istituzioni locali intanto la società civile deve cominciare ad avere coscienza del suo passato e questo processo di sensibilizzazione non può che partire dalle scuole come ci ha insegnato la scuola elementare dell’Antella con le manifestazioni di giugno in onore di Luigi Michelet
Infatti proprio alla scuola, quella primaria soprattutto, radicata nei quartieri della città ed in provincia potrebbe essere affidato il compito di adottare queste memorie in uno studio attivo della storia del proprio territorio, per tornare ad essere, restaurate, testimonianze vive della storia dell’Italia