Si trova in piazza delle Belle Arti, all’angolo con via degli Alfani, nello stesso isolato dell’Accademia di belle arti, del Museo dell’Accademia e dell’Opificio delle pietre dure; la sede distaccata del Conservatorio è a Villa Favard a Rovezzano con ingresso in via di Rocca Tedalda 451
Firenze, culla del melodramma e città d’arte per eccellenza, ha ospitato scuole di musica a partire per lo meno dal Trecento, epoca della fioritura dell’Ars Nova. Tali scuole ebbero però per lungo tempo carattere privato; sorsero infatti grazie all’iniziativa personale di alcuni rinomati artisti o per l’interessamento di mecenati, senza assumere carattere di funzione pubblica. Sotto il governo francese, tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento furono istituite le prime scuole municipali di musica, sulla consistenza e l’ordinamento delle quali non vi sono notizie precise. Nelle varie Accademie esistenti in Firenze, fra le quali l’Accademia Fiorentina, l’Accademia della Crusca e l’Accademia degli Apatici, furono istituiti insegnamenti regolari, fra i quali non sembra però che rientrassero le discipline musicali. Notizie più precise si hanno sull’Accademia delle Belle Arti, già attiva nel 1811 e suddivisa in tre classi, una delle quali era dedicata alla Musica e declamazione; da questa dipendevano scuole di musica con propri insegnanti, fra le quali quelle di contrappunto, canto, pianoforte, violino, declamazione e arte teatrale.
Un decreto granducale del 6 agosto 1849 convertì la scuola musicale dell’Accademia delle Belle Arti in Istituto musicale a sé: a dirigerlo fu chiamato Giovanni Pacini, noto compositore dell’epoca ed eccellente operista (compose novanta opere teatrali, fra cui Saffo e Medea).
Vittorio Emanuele Il, con decreto del 15 marzo 1860, soppresse le vecchie scuole, distaccandole definitivamente dall’Accademia delle Belle Arti e trasformandole in “Regio Istituto Musicale di Firenze”. Direttore ne fu Luigi Ferdinando Casamorata, una delle figure più illustri, insieme ad Abramo Basevi, della vita musicale fiorentina dell’epoca.
Nel 1910 l’Istituto musicale fu intitolato a Luigi Cherubini. Infine, durante la direzione di Arnaldo Bonaventura, il Regio Decreto del 31 dicembre 1923 trasformò l’Istituto in “Regio Conservatorio di Musica”. Nel 1931, con l’acquisizione di nuovi ambienti, si provvide a trasformare su progetto e direzione dei lavori dell’architetto Rodolfo Sabatini la sala detta del Buonumore (dove già aveva tenuto le sue adunanze l’Accademia dei Georgofili e si erano tenuti pure i corsi del Regio Istituto di Studi Superiori nell’Ottocento) e gli spazi circostanti in un grande salone da concerti, capace di 1100 posti .
Oggi il Conservatorio Cherubini, unico Conservatorio operante nella Regione Toscana, attrae una popolazione studentesca internazionale da Europa, Nord e Sud America, Asia e Africa. L’Istituzione, mediante il suo Ufficio ERASMUS, ha stipulato convenzioni bilaterali con Istituzioni universitarie e musicali di tutta Europa. Ad oggi sono attivate convenzioni con Anversa, Berlino, Brasov, Bruxelles, Budapest, Colonia, Digione, Friburgo, Graz, Hannover, Lipsia, Manchester, Siviglia, Stoccolma, Trossingen, Turku, Vienna, Zurigo, che hanno permesso scambi di studenti e docenti nell’ambito del Programma ERASMUS.
I DIRETTORI Numerosi celebri musicisti hanno insegnato nel Conservatorio fiorentino. Sono stati direttori dell’Istituto, dal 1849 a oggi, Giovanni Pacini, Luigi Ferdinando Casamorata, Guido Tacchinardi, Ildebrando Pizzetti, Arnaldo Bonaventura, Giacomo Setaccioli, Alberto Franchetti, Guido Guerrini, Vito Frazzi, Adriano Lualdi, Antonio Veretti, Guido Turchi, Amleto Manetti, Valentino Bucchi, Firmino Sifonia, Giuseppe Giglio, Giovanni Cicconi, Mario Pazzaglia, Paolo Biordi, Flora Gagliardi, Paolo Zampini (attuale direttore).
LA BIBLIOTECA La Biblioteca del Conservatorio è composta dal fondo della vecchia scuola, dall’archivio della corte granducale di Toscana (Fondo Pitti) e da varie donazioni di fondi specifici (Ricasoli, Casamorata, Basevi, Corsini ecc.). Particolarmente importante è il fondo Basevi, composto di materiale bibliografico di varie epoche. Alla Biblioteca si affianca il Museo degli strumenti musicali provenienti dalla Raccolta Medicea, di cui era consegnatario Bartolomeo Cristofori, primo costruttore di pianoforti. Il Museo è costituito da strumenti ad arco di grande valore (Stradivari, Amati, ecc.), nonché da strumenti a tastiera e a fiato.