Autore Alessandro Barbero
Editore Laterza
Anno 2020
Pag. 361
Prezzo € 20,00
MCMXI
Tra la chiesa di San Martino del Vescovo
e le abitazioni dei Donati e dei Mardoli
sorgevano contigue le case
di Bello e Bellincione Alighieri
e nell’avita dimora nacque Dante
Un uomo del Medioevo, immerso nel suo tempo. Questo il Dante che ci racconta un grande storico in pagine di vivida bellezza. Dante è l’uomo su cui, per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che su qualunque altro uomo di quell’epoca, e che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia. Alessandro Barbero segue Dante nella sua adolescenza di figlio d’un usuraio che sogna di appartenere al mondo dei nobili e dei letterati; nei corridoi oscuri della politica, dove gli ideali si infrangono davanti alla realtà meschina degli odi di partito e della corruzione dilagante; nei vagabondaggi dell’esiliato che scopre l’incredibile varietà dell’Italia del Trecento, fra metropoli commerciali e corti cavalleresche. Il libro affronta anche le lacune e i silenzi che rendono incerta la ricostruzione di interi periodi della vita di Dante, presentando gli argomenti pro e contro le diverse ipotesi e permettendo a chi legge di farsi una propria idea, come quando il lettore di un romanzo giallo è invitato a gareggiare con il detective e arrivare per proprio conto a una conclusione.
Alessandro Barbero, Torino 1959, storico, scrittore, specializzato in Storia del Medioevo e Storia militare insegna Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale, sede di Vercelli. Con Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo ha vinto il Premio Strega 1996.
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Nella pianura di Campaldino, vicino all’abitato di Poppi, l’11 giugno 1289 si è svolta una storica battaglia fra le truppe fiorentine guidate da Guglielmo di Durfort e quelle aretine guidate dal vescovo Guglielmino degli Ubertini. Allo scontro, arruolato nella cavalleria fiorentina, prese parte anche Dante Alighieri, che nel Canto Quinto del Purgatorio ci ha lasciato un sublime ricordo di questo evento con la narrazione della morte di Bonconte da Montefeltro. In memoria della battaglia, intorno agli anni 20 del secolo scorso, è stata realizzato in Campaldino un monumento, costituito da una colonna-stele con capitello poggiata su un basamento, tutto in travertino.
La “colonna di Dante”, come viene comunemente chiamata dai Casentinesi, si trovava in uno stato di vistoso degrado: tutto il basamento e buona parte della colonna erano anneriti; alcuni gradoni del basamento presentavano un dissesto per cedimento del terreno sottostante; le scritte commemorative risultavano quasi totalmente illeggibili. Considerata l’importanza storica e turistica che il monumento può avere per il Casentino, dove esistono numerose tracce del soggiorno e dell’opera di Dante, il Rotary Club Casentino ha promosso un progetto di restauro, finito e inaugurato a giugno del 2018.
Fonte Rotary Club Casentino