Lettere al Corriere 20 ottobre 2018
Caro Aldo, ho letto, se ho inteso bene, che sarà abolito il tema di storia alla maturità. Che stupidaggine assoluta. Conoscere ed insegnare la storia ormai pare diventato inutile. Ed infatti i risultati si vedono: i ragazzi non sanno nulla, soprattutto della storia del Dopoguerra, dagli anni 50 in avanti. Nessuno sa cosa sono le Foibe, la Guerra fredda, la crisi dei missili di Cuba, le due Germanie, il muro di Berlino, la questione palestinese, la guerra in Iraq, la guerra in ex Jugoslavia, etc etcQualche tempo fa, parlando con un ragazzo sui 25 anni, ho faticato non poco a convincerlo che nel 1970 in Spagna, in Grecia ed in Jugoslavia c’era la dittatura. Per convincersi è andato su Google …
Antonio Disabato
Caro Antonio, Anche secondo me eliminare il tema di storia alla maturità è un errore. Il punto è che solo l’uno per cento dei ragazzi lo sceglieva. Ho già raccontato di quando mi sono trovato davanti a 300 liceali dell’ultimo anno, in una città medaglia d’oro della Resistenza, e neppure uno sapeva cos’era accaduto alle Fosse ardeatine. L’altro giorno mi sono imbattuto in una situazione analoga, parlando a centinaia di studenti di Alcide De Gasperi, il fondatore della democrazia italiana. Se avessi raccontato di un tirannosauro, i ragazzi — non bambini delle elementari; liceali che quest’anno fanno appunto la maturità — l’avrebbero sentito più vicino a loro; non tanto per Jurassic Park, quanto per qualche videogame. Ci siamo già detti che l’ignoranza c’è sempre stata, ma un tempo era considerata una vergogna, non una virtù. Va aggiunto però che oggi i ragazzi sanno molte cose che noi alla loro età non sapevamo; però mostrano un’idiosincrasia per la storia. Non è solo colpa della scuola, dove la storia si studia poco. Viviamo nella dittatura del presente. In rete conta solo l’immediato: quel che si vede, si mangia, si beve, si pensa. Narciso non ha passato; ha solo uno specchio, in cui vede riflessa la propria fugace immagine. E nel mondo dell’eterno immediato, la seconda guerra mondiale è come la seconda guerra punica: una cosa accaduta ad altri molto tempo fa, che non ci interessa e non ci riguarda. Infatti il presidente del Consiglio, espresso dal partito della rete, confonde l’8 settembre 1943 con il 25 aprile 1945; e la sua popolarità è altissima Aldo Cazzullo