Luigi Luzzatti e la conversione della rendita del 1906.
Autore Pier luigi Ballini
Editore Istituto Veneto di Scienze, lettere ed arti
Anno 2018
Pag. 654
Prezzo Euro 43,00
La conversione della rendita – relativa a uno stock di titoli pari a 8.100 milioni –, il 29 giugno 1906, fu la maggiore dopo quella inglese del 1888, per il capitale assoggettato all’operazione; venne considerata «la meglio riuscita di quei tempi, la meno costosa»; una vicenda di grande rilievo nella storia dell’Italia contemporanea. L’Italia occupava, nel 1905, il sesto posto per l’ammontare del debito, fra i «sei maggiori paesi d’Europa», ma il primo se si considera la percentuale delle entrate ordinarie assorbite dal suo servizio. La «grande operazione» – rinviata nei due anni precedenti a causa delle conseguenze della guerra russo-giapponese e poi della riproposta questione marocchina – fu resa possibile dalla coerente «politica della conversione» di Luigi Luzzatti, dall’attività svolta dalla Banca d’Italia, in particolare da Bonaldo Stringher, e favorita dalle condizioni del paese nei primi anni dell’«età giolittiana», profondamente mutate rispetto a quelle degli anni Novanta (importante crescita del PIL, forte flusso delle rimesse degli emigrati, notevole apporto di valuta del turismo, mutata struttura della bilancia dei pagamenti, importanti riserve degli Istituti di emissione, raggiungimento della parità aurea – alla fine del 1902 –, rientro sempre più consistente della rendita collocata all’estero). La conversione della rendita del 1906 emblematizzò così il risanamento monetario e finanziario del paese; rappresentò l’ultimo atto del lungo processo di riacquisizione, da parte dell’Italia, della propria autonomia finanziaria. La vicenda, difficile e particolarmente complessa – per l’ammontare del capitale da convertire, per gli accordi da definire con le banche straniere, in particolare con la Casa Rothschild di Parigi, e per i condizionanti risvolti internazionali – è presentata nel quadro delle relazioni internazionali, delle «alleanze e delle amicizie», e delle alterne fasi della lotta politica all’inizio del Novecento. Nell’Appendice un’ampia documentazione selezionata negli Archivi italiani e stranieri.