La Domus Mazziniana raccoglie l’eredità spirituale e materiale della Casa Rosselli, di Pisa, dove , il 10 marzo 1872, morì Giuseppe Mazzini. La casa, donata allo Stato dalla famiglia Rosselli, affinchè divenisse santuario di fede e di patriottismo per i posteri, e dichiarata per Legge monumento nazionale il 20 marzo 1910, fu totalmente distrutta nel corso del tragico bombardamento di Pisa del 31 agosto 1943. La Domus Mazziniana, con sede nel riedificato edificio, fu inaugurata, alla presenza del Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, il 21 Giugno 1952. La sua istituzione derivò, all’indomani della Liberazione, dalla iniziativa del Rettore dell’Università, prof. Augusto Mancini, dal sindaco di Pisa, Italo Bargagna e dei deputati Fascetti, Tibaldi Chiesa, Bottai, Scappini.
La Legge n. 1230, approvata il 14 Agosto 1952 istituisce ufficialmente la Domus Mazziniana come Istituzione Culturale volta allo studio e all’approfondimento del pensiero di Giuseppe Mazzini, alla diffusione delle sue opere, alla raccolta e conservazione di documenti e cimeli relativi alla sua vita e al suo insegnamento. La Domus Mazziniana si è posta sin dalla sua fondazione come un “centro autonomo di studi e ricerche”, opportunamente dotato di libri e attrezzature, in grado di svolgere una sua specifica attività scientifica nell’ambito degli studi risorgimentali e della scuola mazziniana nel campo politico, religioso, economico e sociale.
Dal 1955 l’Istituto pubblica una sua rivista semestrale – Il Bollettino della Domus Mazziniana, sulle cui pagine sono accolti articoli di prevalente carattere documentario ed una organica bibliografia degli scritti italiani e stranieri di argomento mazziniano. Cura altresì tre proprie collane, la Scientifica, la Divulgativa e gli Atti dei Congressi su Mazzini e i mazziniani; organizza inoltre conferenze, convegni, seminari e corsi per l’aggiornamento dei docenti.
L’annessa Biblioteca progressivamente arricchitasi negli anni , raccoglie oggi oltre 40.000 volumi di carattere essenzialmente storico alcuni dei quali molto rari. Sono anche consultabili giornali e periodici , di prevalente indirizzo democratico-repubblicano.Di ragguardevole importanza è anche l’Archivio nel quale sono catalogati oltre 87.000 documenti.
L’Istituto accoglie anche un Museo, nelle cui bacheche viene ripercorsa cronologicamente al vita di Giuseppe Mazzini con l’ausilio di documenti, libri, oggetti personali, lettere e fotografie dell’Esule