Autore Francesco Forte
Editore IBL Libri, Milano
Anno 2016
Pag. 334
Prezzo € 20
Economista, opinionista e uomo politico, Einaudi aveva ben chiaro che quella fra crescita e rigore è una falsa dicotomia. Contro l’inflazione keynesiana egli proponeva una politica di stabilità monetaria
Cos’hanno da dirci, oggi, Luigi Einaudi e John Maynard Keynes? Come spiegherebbero la crisi del debito pubblico? In che maniera immaginerebbero il futuro del nostro Paese?
Economista, opinionista e uomo politico, Einaudi aveva ben chiaro che quella fra crescita e rigore è una falsa dicotomia. Contro l’inflazione keynesiana egli proponeva una politica di stabilità monetaria. Desiderava un pareggio di bilancio attuato attraverso il taglio delle spese improduttive, l’eliminazione delle bardature all’economia e il freno all’aumento di imposte, di ostacolo a risparmio e produttività. Per la capacità produttiva inutilizzata Einaudi proponeva investimenti, non una generica espansione dei consumi. Al contrario, l’idea di raggiungere il bilancio in pareggio con elevati aumenti fiscali, come accaduto in Grecia, è essa stessa un tributo al pensiero di Keynes: lo Stato ha sempre la priorità sui singoli.
Questo libro di Francesco Forte – la cui lunga gestazione è durata dal 2009 al 2015 – non si limita a confrontare le tesi economiche di Einaudi e di Keynes, ma esplora le loro diverse concezioni del mondo. Da una parte, infatti, vi è l’uomo intero di Einaudi, il suo liberalismo delle regole, quel buon senso per cui – come diceva Adam Smith – “ciò che è saggezza nella gestione di ogni famiglia, difficilmente può risultare follia nel governo di un grande regno”. Dall’altra parte l’umanità idealizzata e astratta di Keynes, il primato della macro sulla microeconomia, il suo neomercantilismo.
Dal confronto emerge come sia più attuale la visione complessiva di Luigi Einaudi. Il suo pensiero ha ancora molto da insegnarci.
Francesco Forte è professore emerito all’Università di Roma La Sapienza. Nel 1961 successe a Luigi Einaudi nella cattedra di Scienze delle finanze a Torino. Tra il 1979 e il 1994 è stato deputato, poi senatore, presidente di commissioni parlamentari e per tre volte ministro. Scrive di economia sul Foglio e sul Giornale. Tra i suoi numerosi libri, L’economia liberale di Luigi Einaudi (2009) e Luigi Einaudi: il mercato e il buongoverno (1982)