Il sostantivo “feria” indicava nel mondo romano il giorno dedicato al culto pubblico e privato, nel quale era proibito (nefas) esercitare il potere giudiziario e convocare comizi. L’uso odierno del sostantivo al femminile plurale “ferie” mantiene il significato originario di ‘periodo festivo, di riposo per lo più estivo (Accademia della Crusca)
Ferie d’Agosto, una divertente e fresca commedia estiva, è un film del 1996, diretto da Paolo Virzì, che racconta lo scontro, i fraintendimenti e i pregiudizi tra due gruppi di turisti in vacanza all’isola di Ventotene. Uno gruppo è composto da alternativi, verdi e comunisti: c’è chi suona canzoni rivoluzionarie, chi fa nudismo, chi si fa una “canna”. L’altro gruppo è formato da due famiglie di romani, che hanno dei negozi, il telefonino e vedono tutto il trash possibile della TV. I due gruppi hanno affittato due casette vicine: i primi esigono che non ci siano luce e acqua corrente. Ben presto gli uni disturbano gli altri e si scontrano.
Le vacanze per tutti (o quasi) sono un fatto relativamente recente. Possiamo prendere come documento un altro film, il Gattopardo di Luchino Visconti, tratto dal romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Attraverso le vicende della nobile famiglia dei Salina, e soprattutto del suo capofamiglia, il film descrive anche le trasformazioni della società siciliana negli anni della spedizione dei Mille e della successiva proclamazione del Regno d’Italia.
Durante l’estate i Salina si recavano a villeggiare nel Castello di Donnafugata, e in una scena del film si vede appunto il loro arrivo nella residenza estiva. A riceverli c’è il nuovo sindaco del paese Calogero Sedara, borghese di umili origini, rozzo e poco istruito, ma tutt’altro che stupido, che li accoglie festosamente con tutti i paesani e con la banda musicale.
I due film, al di là del loro diverso valore artistico, mostrano un’immagine della realtà sociale dell’Italia in due periodi storici molto diversi. Nell’epoca in cui è ambientato il Gattopardo la villeggiatura era un privilegio riservato ai nobili e ai cittadini benestanti, e tale rimarrà ancora per molto tempo; e ovviamente non solo in Sicilia. Per esempio, a Firenze, mentre nobili e borghesi andavano a villeggiare nel Chianti o nel Mugello, scoprendo nel tempo anche i benefici delle terme di Montecatini o delle spiagge di Viareggio, al popolo fiorentino per combattere l’afa estiva restava solo il refrigerio dei bagni in Arno.
Va comunque aggiunto che, se con il Risorgimento vennero conquistate in primis l’Unità e l’Indipendenza dell’Italia, soprattutto per merito di un’elite liberale che divenne classe di governo, in seguito cominciarono gradualmente ad affermarsi anche i diritti dei lavoratori, grazie soprattutto alle iniziative delle associazioni mazziniane e socialiste. Il diritto alle ferie pagate, però, arrivò molto dopo le conquiste sindacali su orario di lavoro e retribuzioni. Il Paese che per primo ha approvato un periodo di ferie retribuite esteso a tutti i lavoratori è stato la Francia del Fronte Popolare nel 1936. In Italia il diritto al “periodo annuo feriale di riposo retribuito” è stato sancito in teoria, per la prima volta, nell’aprile del 1927, nella Carta del Lavoro. È però solo con la Costituzione repubblicana del 1948 che vengono effettivamente introdotte le ferie retribuite come diritto personale inalienabile (art. 36).
La maggior parte degli italiani va in ferie nel mese di agosto, soprattutto per via della chiusura delle fabbriche. E questo comporta alcuni noti effetti negativi: ingorghi autostradali, sovraffollamento delle località di vacanza con costi ambientali, servizi sanitari a scartamento ridotto, frequente scarso rispetto dell’ambiente nei luoghi di vacanza.
Sarebbe quindi necessario riuscire a distribuire le ferie in un periodo più lungo, in modo che siano effettivamente un momento di riposo e di svago (peraltro il crescente numero di pensionati dovrebbe rendere meno difficile l’obiettivo). Detto questo, non dobbiamo certo rimpiangere i tempi in cui i paesani chinavano con reverenza il capo all’arrivo in villa dei nobili per la villeggiatura estiva.
Sergio Casprini
Viareggio d’estate