In occasione del 150mo anniversario di Firenze Capitale una speciale mostra celebrerà la storia di Palazzo Spini Feroni, dal 1938 sede della Maison Salvatore Ferragamo e del suo museo.
La mostra, che aprirà i battenti l’8 maggio e chiuderà il 3 aprile 2016, celebra questo secolare edificio che nel 1865 fu scelto come sede del Municipio della città.
Curata da Stefania Ricci e Riccardo Spinelli, la mostra presenta opere d’arte e documenti provenienti da musei e collezioni privati di tutto il mondo. L’esposizione racconta le vicende del Palazzo e dei suoi abitanti, in un allestimento progettato dallo scenografo Maurizio Balò. Il palazzo è stato anche un luogo molto caro al fondatore della maison. «Già molto tempo prima di trasferirmi a Palazzo Spini Feroni – disse una volta – amavo questo edificio e lo consideravo uno dei più belli di tutta Firenze».
Da un intervista alla curatrice Stefania Ricci
Come nasce l’idea di questo progetto espositivo?
L’occasione è data dai festeggiamenti nel 2015 dei 150 anni di Firenze capitale del Regno d’Italia, la cui sede comunale nel 1856 era proprio Palazzo Spini Feroni, di proprietà dell’azienda dal 1938, nonché sede del Museo Ferragamo dal 1995, le cui origini medievali risalgono al 1289.
In mostra raccontiamo e ricostruiamo la storia del Palazzo e la storia delle persone che lo hanno abitato, rintracciandone le diverse destinazioni d’uso nei secoli. E’ un po’ come viaggiare nel tempo, seguendo l’evoluzione di un edificio che già di per sé è un’icona di Firenze, dell’italianità, in cui l’arte è parte integrante del Palazzo, basti pensare agli affreschi cinquecenteschi e seicenteschi custoditi all’interno. E’ un museo nel museo.
Che tipo di opere sono esposte e con che criterio sono state scelte?
Dal punto di vista iconografico è una mostra ricchissima con numerosi prestiti nazionali e internazionali, con oltre 250 opere,tra libri, opere d’arte, dipinti, sculture, documenti, fotografie e filmati, nonché percorsi e visite guidate alla scoperta degli affreschi ma anche degli stessi disegni preparatori. L’approccio che abbiamo adottato è divertente e nuovo, e la storia del Palazzo, ricca di aneddoti e di sorprese si presta a queste interpretazioni. Le novelle del Boccaccio, ad esempio, sono state ambientate nel Palazzo e il famoso pozzo di Beatrice, citato da Dante, si trova nel basamento dove oggi ha sede il Museo Ferragamo. Inoltre, Palazzo Spini Feroni nel Novecento ospitava ben tre gallerie d’arte contemporanea e uno degli sforzi maggiori è stato quello di riportare nel Palazzo le opere esposte: da Giorgio De Chirico, Ottone Rosai, Arturo Martini. Uno dei più significativi ritrovamenti è un diorama che mostra Firenze vista dal Palazzo Spini Feroni.
La storia del Palazzo racconta contemporaneamente la storia del fondatore e della famiglia che l’ha mantenuto e restaurato nel corso degli anni.
Sicuramente il Palazzo esprime appieno lo spirito imprenditoriale di Salvatore Ferragamo,
che ha scommesso su Firenze, sull’evocatività artistica e la tradizionale artigianale associata alla città come fattore chiave per comunicare il suo brand nel mondo. Il Palazzo era il setting ideale per accogliere la sua clientela e per veicolare l’immagine del marchio. Nella sua visione c’è già la consapevolezza dei valori positivi associati al Made in Italy ma anche la coscienza di come la bellezza del luogo incida sulla qualità della produzione. La bellezza che genera bellezza. Un’ideale che ancora oggi persegue la famiglia Ferragamo.