Glória in excélsis Deo
et in terra pax homínibus bonæ voluntátis…
(incipit dell’inno di Natale dal Vangelo di Luca)
Si avvicina Natale e come ogni anno inizia la corsa agli acquisti e sale la febbre consumistica nonostante la crisi economica; pur tuttavia molti, credenti o no, durante le festività natalizie sentono il bisogno di vivere momenti di serenità e provano sentimenti di pace con se stessi e con gli altri.
Si avvicina Natale e molti italiani in quest’anno di celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia hanno ritrovato l’orgoglio di appartenenza ad una patria, che proprio quest’anno ha vissuto il dramma non solo di una crisi economica, ma soprattutto ha subito la crisi di un ceto politico, di una classe dirigente che da tempo ha perso di vista gli interessi nazionali ed è implosa dilaniata da beghe di bottega.
Ecco oggi le ragioni del consenso di buona parte degli italiani al governo degli ottimati, dei professori in quanto è stata capita l’urgenza di superare il momento difficile che il paese sta attraversando e soprattutto è stata apprezzata la responsabilità di questo governo tecnico di voler seriamente rappresentare gli interessi nazionali dell’Italia nel consesso europeo. Garante di questa operazione politica come sempre in questi anni nei momenti di crisi istituzionale è stato il presidente Napolitano: la presenza costante in molti eventi celebrati a nord, al centro ad al sud d’Italia, la forte rivendicazione dell’Unità del Paese, la difesa appassionata del tricolore ne hanno accreditato il ruolo di rappresentante di tutti gli italiani, come è testimoniato infatti dalla pubblicazione in questi giorni di un suo libro Una e indivisibile. Riflessioni sui 150 anni della nostra Italia.
Si avvicina Natale e con spirito risorgimentale si può anche cantare laicamente: Gloria in terra al Presidente Napolitano e tanto amor di patria agli italiani di buona volontà…