Mercoledì 15 marzo al Museo dell’Opificio di delle Pietre Dure di Firenze chiude una raffinata esposizione di sette cere botaniche che sono state presentate al pubblico al termine di un delicato restauro effettuato dal settore Materiale Ceramici, Plastici e Vitrei dell’Opificio delle Pietre Dure.
Firenze possiede una collezione unica al mondo che è sconosciuta ai più. Si tratta di una raccolta di oltre 180 piante in cera realizzate in modo stupefacente dai maggiori ceroplasti di epoca lorenese attivi fra il XVIII e il XIX secolo, fra i quali Clemente Susini e Francesco Calenzuoli. Le opere fanno parte del Museo di Storia Naturale di Firenze, sezione di botanica, diretta da Chiara Nepi.
Le piante sono giunte a noi in pessimo stato di conservazione, sia per la loro intrinseca fragilità, sia perché contenute in ambienti non idonei.
Da alcuni anni il Settore di Restauro dei Materiali Ceramici, Plastici e Vitrei si occupa del loro recupero con risultati davvero insperati. Il lavoro è condotto da tre restauratrici diplomate alla scuola di Alta Formazione dell’Istituto, Maria Grazia Cordua, Chiara Gabbriellini e Francesca Rossi, con la direzione di Laura Speranza.
Le splendide piante, già dopo la pulitura, riacquistano i loro vivaci colori e, grazie all’alta specializzazione delle restauratrici che se ne occupano, è oggi possibile anche la ricostruzione fedele delle parti mancanti, con il recupero della loro completa leggibilità.
Sette esemplari rimarranno esposti fino al 15 marzo nel Museo dell’Opificio delle Pietre Dure
Un opuscolo e un video illustreranno le operazioni di restauro.
Firenze, Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, Via Alfani, 78
22 dicembre 2016 / 15 marzo 2017
Apertura: dal lunedì al sabato, con orario 8.15-14.00 (chiusa la domenica e i festivi)
Biglietto di ingresso al Museo: intero 4 euro