Trasteverina uccisa da una bomba Gerolamo Induno
1849-1871. Ebrei di Roma tra segregazione ed emancipazione »
Museo ebraico di Roma- Sinagoga Via Catalana Roma
10 novembre 2021/ 22 maggio 2022
Info: www.museoebraico@roma.it
Edoardo Sassi Corriere della Sera (Roma)10 novembre 2021
Un’esposizione che ripercorre la storia e il ruolo — non marginale — che gli ebrei ebbero nel processo unitario nazionale, con particolare riferimento a Roma, la città dove, presenti da più di venti secoli, erano stati rinchiusi in un ghetto a partire dalla bolla papale di Paolo IV del 1555.
In un suggestivo dialogo tra dipinti, sculture e testimonianze documentarie, la mostra — curata da Francesco Leone e Giorgia Calò nelle sale del Museo Ebraico — racconta proprio il coinvolgimento dei cittadini della comunità nel Risorgimento e nelle alterne vicende che portarono alla proclamazione (1871) della Città Eterna capitale d’Italia, partendo — cronologicamente — dall’esperienza dell’eroica Repubblica Romana del 1849, quando per la prima volta, sia pure per un brevissimo periodo e dopo l’altrettanto limitata esperienza napoleonica, la situazione per i cittadini ebrei sembrò migliorare. Solo l’anno prima Massimo d’Azeglio — uno dei tanti protagonisti di questa esposizione in cui ogni esemplare esposto è accompagnato da una didascalia ragionata che ne spiega la funzione — aveva pubblicato il volume Sull’emancipazione civile degli Israeliti, denunciando anche le condizioni degli ebrei nel ghetto.
L’esposizione rappresenta anche un’antologia di grandi nomi della pittura e della scultura dell’Ottocento, con opere, tra gli altri, di Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Ippolito Caffi, Gerolamo Induno, Tranquillo Cremona, Ettore Ximenes, Vincenzo Gemito, oltre che di artisti ebrei le cui figure cominciano a delinearsi proprio in questo periodo di embrionale emancipazione, come Vito D’Ancona e Serafino De Tivoli, pittori-soldato impegnati al fianco di Garibaldi. E a chiudere il percorso, un ritratto del potente editore triestino Emilio Treves, dipinto da Vittorio Corcos.
1907 Emilio Treves Vittorio Corcos