La storia dei Pancaldi Acquaviva come unico stabilimento balneare risale al 1924, anno in cui le due strutture, in origine separate da un canale, furono riunite, per mezzo del grande arenile, in un solo complesso che l’Indicatore Tascabile del 1925 ricorda come Lo stabilimento più grandioso del mondo.
I primi bagni a sorgere tra il Largo Bellavista e l’Ardenza furono gli Acquaviva, così denominati per la bellezza e la purezza dell’acqua che lambiva questo tratto di scogliera da dove scaturivano sorgenti naturali, note come Fonti dello Scalo. Ricordati come i primi bagni in muratura sorti in Italia, gli Acquaviva vennero edificati nel 1840 da Giuseppe Santi Palmieri che dotò il suo stabilimento delle migliori comodità costruendovi una famosa Rotonda per la libera e utile respirazione dell’aria marina, poi resa celebre da un noto dipinto di Giovanni Fattori e da una breve, ma intensa espressione del Carducci “Qui è un gran bello stare, con la quale il poeta volle esaltare la bellezza e la serenità di questo luogo”.
Frequentato da un turismo colto e d’élite, nei primi anni del nostro secolo, lo stabilimento è anche ricordato come un luogo ove si mangia e si beve con una spesa addirittura giustificata, e una orchestrina Strauss composta da eccellenti professori che ogni sera ha un nuovo genialissimo e artistico programma per divertire un bel numero di belle ed eleganti signore e signorine e di signori che vi si recano ogni sera.
Nel 1846, poco distanti dagli Acquaviva, sorsero i Bagni Pancaldi, edificati da Vincenzo Pancaldi sulla punta estrema della antica Cala, dei Cavalleggeri, dove il Granduca Leopoldo II di Lorena, detto Canapone per la sua barba bionda, si era fatto costruire un baldacchino in ferro per le bagnature estive.
Nel 1870 i Pancaldi ottennero il titolo di Bagni Regi per le frequenti visite del Principe Amedeo di Savoia e della consorte Maria Vittoria, divenendo un ambiente esclusivo e raffinato, descritto dalle riviste estive dell’epoca come stabilimento balneare di prim’ordine impiantato con criteri di modernità e d’igiene e corrispondente a tutte le esigenze della comodità e del conforto.
All’interno dei Pancaldi, la clientela poteva infatti usufruire di ben aereati ed eleganti camerini da bagno, bagni idroterapici e bagni caldi di mare, oltre la grandissima sala di pattinaggio, elegante e decorosa, una magnifica e luminosa sala di lettura e di ballo, nonché di servizio inappuntabile di caffè, di birreria, gelateria e pasticceria.
Sin dall’Ottocento i Pancaldi si distinguevano nella programmazione di spettacoli musicali e teatrali allestiti nel famoso Caffè Concerto Olympia, interno al bagno, e ricordato come aristocratico ritrovo veramente parigino per l’eleganza dello spettacolo e per la qualità del pubblico era convegno gradito di tutta la colonia balneare e dell’alta società livornese. Per il suo aspetto elegante e signorile e per i servizi esclusivi che venivano offerti, lo stabilimento era frequentato da un turismo aristocratico e da esponenti in vista della politica e delle cultura come Pietro Coccoluto Ferrigni, meglio noto come Yorick, il Carducci, il Pascoli, il Mascagni ed altre personalità del tempo.
In seguito ai bombardamenti della Guerra lo stabilimento fu in parte ricostruito con opere in muratura, come la passerella in cemento, realizzata sull’antico arenile che in origine univa i due bagni. Attualmente i Pancaldi Acquaviva si aprono con due ingressi distinti lungo il Viale Italia tra la Terrazza Mascagni e la Chiesa di San Jacopo, poco lontano dall’Accademia Navale. In seguito all’unione due stabilimenti, il complesso presenta un’architettura ampia e spaziosa che si articola intorno antichi fabbricati principali, ora collegati da una lunga fila di cabine in tela colorate che costeggiano la Passeggiata Lungomare.