A Firenze, domenica 26 ottobre 2014 al Cimitero Monumentale delle Porte Sante di San Miniato, è stato commemorato lo scrittore e giornalista fiorentino Carlo Lorenzini, noto anche con lo pseudonimo Collodi, nel 124° anniversario della sua morte (Firenze 26 ottobre 1890) alla Cappella della Famiglia Lorenzini.Alla commemorazione, alla presenza del Priore della Chiesa di San Miniato, Padre Bernardo Giani, sono intervenute alcuni esponenti del mondo delle Istituzioni e della Cultura quali: il Consigliere Regionale, Eugenio Giani, il Presidente della Commissione Cultura al Quartiere 1 del Centro Storico di Firenze, Mirco Rufilli, e il Presidente dell’Associazione Culturale Pinocchio di Carlo Lorenzini, On Monica Baldi.
In occasione appunto di questo anniversario torniamo a ripercorrere i luoghi di Firenze che hanno connotato le vicende umane, professionali ed anche politiche di Carlo Lorenzini; infatti fu anche un fervente patriota che combatté per l’unità d’Italia:fu volontario del contingente toscano nel 1848 a Curtatone e Montanara e nel 1859 fu con l’esercito piemontese nella seconda guerra d’Indipendenza.
Carlo Lorenzini, nasce a Firenze il 24 novembre del 1826 in via Taddea. (sulla casa oggi c’è una lapide). Il padre Domenico Lorenzini era cuoco e la madre, Angiolina Orzali, domestica, entrambi a servizio dei marchesi Ginori. Quest’ultima era originaria di Collodi (frazione di Pescia) il cui nome ispirò lo pseudonimo che rese lo scrittore famoso in tutto il mondo. Poté studiare grazie all’aiuto della famiglia Ginori. Il giovane Lorenzini fu infatti ospitato nel palazzo Ginori di via de’ Rondinelli, sulla facciata del quale una targa ne ricorda la permanenza.
Svolse gli studi elementari a Collodi, presso gli zii materni Orzali.
Dal 1837 fino al 1842 entrò in seminario a Colle di Val d’Elsa, per diventare prete e contemporaneamente ricevere un’istruzione. Fra il 1842 e il 1844, seguì lezioni di retorica e filosofia a Firenze, presso gli Scolopi di San Giovannino di Firenze (oggi corrisponde all’attuale Liceo Galilei in via dei Martelli) .
Nel 1841 nasce in Piazza Duomo la Libreria Editrice Felice Paggi molto frequentata da Carlo Lorenzini, e molti suoi amici e colleghi. Alla fine del 1846 la Libreria si trasferì al numero 5 dell’antica via dei Balestrieri, che poi prese il nome di via del Proconsolo e si trovava di fronte al palazzo Nonfinito, sede del Buon Governo e poi della Prefettura.
Interrompe gli studi superiori nel 1844 e incomincia a lavorare come commesso nella libreria Piatti a Firenze. Entrò così nel mondo dei libri e in seguito diventò redattore e cominciò a scrivere.Nel 1848 fonda il periodico Il Lampione, stampato dalla Tipografia Totani, posta in via S. Zanobi.
Nel 1850 diventò amministratore della libreria Piatti, che, come spesso accadeva all’epoca, svolgeva anche attività di editoria. Collodi collabora con i giornali: L’Opinione, il Nazionale, la Gazzetta d’Italia e l’Arte. Nel 1853 abbandona l’Arte per dirigere la Scaramuccia che poi acquista con il contributo dello zio paterno. Si occupa di tutto: musica, teatro, letteratura. Nel 1856 collabora con la rivista umoristica La Lente dove firma per la prima volta con lo pseudonimo di Collodi. Dello stesso anno sono le sue prime opere importanti: Gli amici di casa e Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica
Nel 1853 frequenta anche il gruppo dei pittori Macchiaioli presso il caffè Michelangiolo al palazzo Marocchi in via Larga ( oggi via Cavour 21).
Nel 1875 ricevette dall’editore Felice Paggi l’incarico di tradurre le fiabe francesi più famose. Collodi tradusse Charles Perrault, Marie-Catherine d’Aulnoy, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Effettuò anche l’adattamento dei testi integrandovi una morale; il tutto uscì l’anno successivo sotto il titolo de I racconti delle fate.Nel 1877 apparve Giannettino, e nel 1878 fu la volta di Minuzzolo.
Il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l’infanzia Giornale per i bambini (pioniere dei periodici italiani per ragazzi diretto da Fernandino Martini), uscì la prima puntata de Le avventure di Pinocchio, con il titolo Storia di un burattino. Vi pubblicò poi altri racconti (raccolti in Storie allegre, 1887).
Carlo Lorenzini, negli anni in cui scrisse “Le avventure di Pinocchio” risiedeva presso la villa Il Bel Riposo a Castello presso Firenze e trovò ispirazione per il suo capolavoro in persone, fatti e soprattutto luoghi con cui ebbe modo di venire a contatto proprio a Castello e nei vicini borghi di Peretola e Sesto Fiorentino. Infatti era ospite del fratello Paolo, direttore generale delle manifatture Ginori di Sesto Fiorentino . Dal 2005 è anche presente una targa a ricordare la presenza dei due fratelli Lorenzini a Castello.
Il Collodi morì improvvisamente a Firenze dove risiedeva presso il fratello paolo il 26 ottobre 1890; è sepolto nella cappella di famiglia presso il cimitero monumentale fiorentino di San miniato al Monte. Le carte che conservava nel suo studio al momento della morte sono conservate alla Biblioteca Centrale Nazionale di Firenze.