Il Tabernacolo di Via San Giovanni, in angolo con Borgo San Frediano
Il Tabernacolo accoglie l’affresco staccato “Madonna in trono con il Bambino e Angeli”, del Maestro di Signa della prima metà del XV secolo. L’edicola lapidea è in marmo bianco e pietra serena e risale al 1852.
I tabernacoli fiorentini, persi agli angoli delle strade e o lungo le vie, sono più di mille, cento quelli comunali e costituiscono un vero e proprio museo diffuso nella città, a cielo aperto. Sono quasi sempre affreschi. I tabernacoli hanno radici antiche, fin dall’epoca romana si collocavano lungo le strade tempietti con immagini sacre protettrici della casa o dei viandanti. La cosa è proseguita poi con l’affermarsi del Cristianesimo. A Firenze questa forma di architettura religiosa ha avuto una ripresa nel 1200 quando i cattolici, sotto la guida di Pietro da Verona, combattevano l’eresia non solo con la predicazione, ma anche ponendo immagini sacre agli angoli delle strade. Le immagini raffiguravano quasi sempre la Madonna e all’inizio erano mobili. Davanti ai tabernacoli si celebravano anche messe e alla fine venivano accesi i lumini. A partire dal Quattrocento le arti cittadine, le confraternite delle chiese, i conventi e i mercanti facevano realizzare (anche ad artisti famosi) delle immagini sacre per tabernacoli che dovevano testimoniare la loro devozione
Durante la peste del 1348 alcuni tabernacoli furono provvisti di un vero e proprio altare: per diminuire i rischi di contagio si preferiva celebrare la messa all’aperto anziché dentro le chiese.