Lettera di Paolo Badii
Spiego perchè lo faccio.
E’ per ricordare che il 17 marzo 1861, 150 anni fa, ci furono donne ed uomini che videro realizzato un sogno, quello di dare a gli italiani un Paese con uno Statuto che riconoscesse a tutti gli stessi diritti e doveri, cancellando l’obbligo di essere soltanto sudditi. Per realizzare questo sogno molti furono uccisi, esiliati, torturati ed imprigionati.
E’ stata una lotta iniziata ancor prima del 1848 in Sicilia e proprio in questa conclusa nel 1860 dalle camicie rosse garibaldine,dopo le Guerre d’Indipendenza.
Se oggi abbiamo una Costituzione è la conseguenza storica di tutto questo.
Lo si deve a questi uomini e donne di un tempo lontano, che furono sempre orgogliosi di quanto aveva fatto. Lo si deve a lorose l’Italia non fu più considerata “un’espressione geografica” il cui territorio poteva essere frazionato ed assegnato, con le persone che lo abitavano, a questo o quel sovrano perchè potesse esercitarne il potere assoluto.
Questo giorno di festa, che non appartiene a nessuna parte politica, è la festa degli italiani che ricordano il dono ricevuto da donne ed uomini che realizzando un sogno : ci hanno dato un Paese chiamato Italia.
Per tutto questo metterò la bandiera alla finestra e porterò una coccorda per ricordare questo giorno, che ogni 50 annifesteggiamo. Non ci sarò la prossina festa ma voglio essere orgoglioso di esserci a questa. Sarà il mio modo di dire grazie alle donne e gli uomini che fecero molto di più che fare sventolare una bandiera : rischiarono la vita perche l’italiani fossero orgogliosi di averla.
il 17 marzo 2011 mettiamo alla finestra od ai balconi il tricolore. Portiamo tutto il giorno una coccarda con i colori della bandiera italiana, sull’abito gli uomini e le donne nei capelli o con nastri come fecere le nonne delle nostre nonne. Diamo ai bambini i colori d’Italia.
Invitiamo altri a partecipare.
Paolo Badii
Firenze, 13 Febbraio 2011