Costruito nell’Ottocento custodisce la memoria di molti personaggi del Risorgimento
L’idea di un luogo di sepolture vicino a San Miniato nacque intorno al 1837 anche se il camposanto fu inaugurato undici anni dopo, nel 1848.
Il progetto, inizialmente affidato all’architetto Niccolò Matas (l’autore della facciata della basilica di Santa Croce), venne ingrandito e nel 1864 Mariano Falcini utilizzò a tale scopo l’area della fortezza cinquecentesca che si stendeva intorno alla chiesa.
Il progetto del nuovo cimitero si accrebbe parallelamente allo sviluppo della nuova rete viaria, elaborata dal Poggi che, con l’apertura del Viale dei Colli e dello scalone monumentale, creava nuove modalità di accesso alla basilica.
Oltre a numerose testimonianze architettoniche di gusto neogotico e neorinascimentale il cimitero accoglie le salme di molti patrioti, uomini d’azione e di cultura che vissero negli anni in cui si faceva e si consolidava l’Unità d’Italia ( in ordine alfabetico)
Giuseppe Abbati Libero Andreotti Pellegrino Artusi Luigi Bertelli detto Vamba
Carlo Collodi Giuseppe Dolfi Felice Le Monnier Ciro Menotti (tomba di famiglia)
Giovanni Papini Ermenegildo Pistelli Gaetano Salvemini
Frederick Stibbert (tomba di famiglia) Atto Vannucci Pasquale Villari