Breve catalogo delle imposture neoborboniche
Autore Pino Ippolito Arminio
Editore Laterza
Anno 2021
Pagine 144
Prezzo € 14,00
Prima dell’Unità il Sud era ricco e istruito. L’industria del regno di Napoli era la prima in Italia. Garibaldi era uno schiavista, Pisacane un disertore e Mazzini un terrorista. Il Risorgimento comportò il genocidio del popolo meridionale. Tutte le bugie dei neoborbonici smascherate alla prova dei fatti.
Il regno delle Due Sicilie era una specie di paradiso in terra: ben amministrato da un governo illuminato come quello napoletano, aveva raggiunto risultati straordinari che lo ponevano all’avanguardia in Europa. Ma proprio questo benessere aveva acceso la cupidigia del Nord che con la forza delle armi se n’è impadronito, distruggendone l’industria, occupando militarmente i territori e sterminando i ‘briganti’, in realtà eroici resistenti all’oppressione. Questo è il racconto del Risorgimento che emerge nella pubblicistica e nella propaganda neoborbonica: una straordinaria collezione di falsi che trovano però sempre maggiore credito nell’opinione pubblica, soprattutto in quella meridionale. Vere e proprie fake news che hanno un’eccezionale capacità di presa perché forniscono una spiegazione semplice a problemi complessi. Mentre una crescente e inafferrabile distanza separa sempre più il Mezzogiorno dal resto d’Italia, si preferisce ‘inventare’ un nemico esterno, cattivo quanto basta, per addebitargli tutto ciò che siamo e non vorremmo essere.
Pino Ippolito Armino (Palmi, 1954), ingegnere, vive tra la Calabria dove è nato ed il Piemonte dove si è trasferito all’inizio degli anni ’70 per completare gli studi.
Per i tipi di Rubbettino ha pubblicato “Azionismo e sindacato” che, attraverso il racconto della vita di Antonio Armino, il maggiore degli esponenti calabresi del Partito d’Azione, ripercorre le travagliate vicende del cosiddetto Regno del Sud.