L’attuale intitolazione della piazza, precedentemente piazza Vecchia di Santa Maria Novella, risale al 1882 e intendeva celebrare la raggiunta unità politica della penisola, avvenuta nel decennio precedente.
Nel medesimo anno, il 28 maggio, anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara, venne inaugurato al centro della piazza l’obelisco ai Caduti nelle tre guerre d’indipendenza, opera dell’ingegnere comunale Giovanni Pini.
Da allora sul monumento sono state collocate targhe e lapidi in ricordo dei caduti di tutte le guerre a cui hanno partecipato gli italiani, compresa la guerra di liberazione nazionale dai nazi-fascisti.
In occasione quindi di solennità civili, dal 4 Novembre al 25 aprile, ci sono in piazza commemorazioni pubbliche e vengono deposte corone di fiori al monumento ai Caduti alla presenza delle autorità civili, militari e religiose.
Nei libri di storia si ricorda il nostro Risorgimento come il riscatto di un popolo per secoli senza una patria, senza libertà e senza un’identità nazionale e che solo nel 1861 si costituì l’Unità d’Italia al prezzo del sacrificio di tanti, donne ed uomini, nelle guerre d’indipendenza del 1848 e del 1859.
Anche il movimento della Resistenza in Italia contro i nazifascisti dal 1943 al 1945 è stato interpretato giustamente dagli storici come un secondo Risorgimento che si è felicemente concluso con la riconquista della libertà il 25 Aprile del 1945.
Il significato politico che può avere ancora oggi la commemorazione della Resistenza al Monumento ai Caduti di Piazza dell’Unità non sta solo quindi nel culto della memoria di un momento fondativo della Repubblica italiana, ma anche nella necessità che l’istanza etica e politica di un Risorgimento di riscatto nazionale non può mai venire meno anche in tempi di pace.
Ancora oggi, più di prima, hanno senso quei valori ed idealità che hanno dato forza a tutti i movimenti risorgimentali dalle guerre d’Indipendenza alla Resistenza !