Corriere della Sera 7 Aprile 2020
Alessio Ribaudo
Tributare un omaggio all’impegno quotidiano che l’Italia e gli italiani stanno profondendo nella lotta contro l’emergenza coronavirus.
Allo spirito resiliente che anima chi è da mesi in prima linea: medici, infermieri, operatori sanitari e di Protezione civile. Accendendo i fari anche sui cittadini che, seguendo le regole imposte e facendo ogni giorno la propria parte, contribuiscono alla riduzione dei contagi.
A tutte queste persone è dedicata «Il nostro Tricolore», un’opera unica in cartoncino plastificato, firmata da due grandi artisti contemporanei, Armando Milani e Ugo Nespolo che, dopodomani, sarà in edicola gratuitamente con il quotidiano.
«Il Corriere con questa opera vuole celebrare la forza, l’orgoglio, l’impegno e il talento con cui l’italia e gli italiani stanno affrontando i giorni del coronavirus — dice il direttore Luciano Fontana — e il nostro quotidiano da 144 anni racconta ogni giorno con serietà e passione l’italia e gli italiani. In questo delicato momento storico vogliamo ringraziare i nostri concittadini e trasmettere la nostra vicinanza a tutte le persone, dai medici ai commessi, dagli operai ai camionisti ai ricercatori, che in un periodo così difficile sono in prima linea e ci permettono di guardare all’oggi e al futuro con fiducia».
L’iniziativa, in collaborazione con Unicredit, vede da una parte la bandiera italiana interpretata da Ugo Nespolo e, sul lato opposto, una reinterpretazione della «Colomba» di Armando Milani.
«Quando ho concepito “Presto tutti insieme” ho pensato che il Tricolore potesse essere un simbolo di gente unita, di volti insieme, di popolo e di affetto — spiega Ugo Nespolo, fra i più apprezzati pittori contemporanei —. Gente che sta insieme e vuole stare vicino come in un grande concerto. Vuole essere anche un augurio a poterci abbracciare presto come prima. Niente retorica, please! Solo quello che l’articolo 12 della Costituzione recita: “verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Gli stessi colori di cui Orio Vergani per la vittoria di Bartali al Tour de France del 1948 e del suo berretto tricolore poteva dire: “bianco, rosso, verde che per tante tappe gli era parso una cosa triste, segno di sconfitta, bandiera da ripiegare, che un giorno rappresentò uno scatto d’orgoglio”».
Armando Milani ha reinterpretato la sua «Colomba», creata nel 2003 per le Nazioni Unite. «Quella distruggeva la guerra per portare la pace mentre questa indossa una mascherina — dice Milani, vanto della grafica italiana nel mondo — e trasforma se stessa per dimostrare la nostra gratitudine a tutti i medici, agli infermieri, al personale degli ospedali, ai volontari, alle forze dell’ordine, a quanti si sacrificano ogni giorno per la vita di noi italiani. Per dire che gli vogliamo bene. E che dobbiamo volerci bene. Una Colomba che è anche un messaggio di buona Pasqua, simbolo di pace e di salvezza».
È un simbolo di gente unita, di volti insieme: vuole essere anche un augurio a poterci abbracciare presto come prima Ugo Nespolo
Questa colomba indossa una mascherina e trasforma se stessa per dimostrare la nostra gratitudine a medici, infermieri, volontari Armando Milani