Palazzo della Cassa di Risparmio di Firenze via Santa Caterina d’Alessandria 14 Firenze
Durante la seconda guerra mondiale si pubblicò a Firenze la «Nazione del Popolo». Organo del Comitato di Liberazione Nazionale della Toscana, venne stampato nella tipografia dell’ex principale quotidiano cittadino, La Nazione, sospeso per le compromissioni con la Repubblica Sociale Italiana. Il 5 luglio 1946 divenne un giornale indipendente. Nel 1947 «La Nazione» ottenne il permesso di tornare in edicola, con la testata «La Nazione Italiana». Prima che ciò avvenisse, la «Nazione del Popolo» cambiò nome ne «Il Mattino dell’Italia centrale», in modo da non essere confuso con la più nota testata. Il primo numero della nuova serie uscì il 5 febbraio 1947. Tra il 1952 e il 1953 fu costruita la nuova sede, in via Santa Caterina d’Alessandria, angolo via delle Ruote. Il Palazzo del Mattino fu pronto in tempo per un nuovo cambio di testata, da «Il Mattino dell’Italia centrale» al «Giornale del Mattino», effettuato nel primi mesi del 1954. Il cambiamento fu effettuato per evitare confusione con Il Mattino di Napoli. Il 17 giugno 1966 la SET, proprietaria del Giornale del Mattino, dichiaròfallimento. Il 31 luglio uscì l’ultimo numero del quotidiano.
L’edificio fu costruito su antiche case dei Covoni, inglobando dietro la nuova facciata moderna alcune porzioni degli edifici preesistenti. I lavori, condotti tra il 1952 e il 1953, furono eseguiti su progetto di Enzo e Giorgio Giuseppe Gori, e direzione dei lavori dell’ingegnere Emilio Brizzi. Nel 1972 il complesso fu acquistato dall‘Ente Cassa di Risparmio che promosse la riorganizzazione degli spazi dei saloni al piano terreno. Ulteriori interventi di ristrutturazione furono eseguiti nel 1993.
“L’involucro esterno è definito da un linguaggio sobriamente razionalista. Esso forma un nucleo compatto costituito dal volume in mattoni, articolato dalla fascia basamentale e dalle logge scavate nell’angolo, che corre sul prospetto principale e su cui aggetta il corpo laterale, scandito dalle aperture seriali degli uffici disposti su via delle Ruote. Posteriori al primo progetto sono le aperture prossime all’angolo, al piano terreno” (dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana).
Dal lato di via delle Ruote, vicino al canto, è un tabernacolo moderno con una Madonna e il Bambino, opera di Natale Lecci.