Se fossi il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ordinerei che in ogni scuola elementare della Repubblica fosse distribuita a spese del ministero, auspicandone ovviamente la lettura, una copia di questo splendido libriccino di Albert Camus, Caro signor Germain (Bompiani, pagine 125, 16, un prezzo francamente smisurato, mi permetto di osservare). È il lungo scambio epistolare, durato fino alla morte di Camus, tra il famoso scrittore e il maestro delle elementari che negli anni tra le due guerre lo accolse, bimbo poverissimo e orfano del babbo, in una scuola elementare dell’Algeria francese. Al cui insegnamento Camus paga con fedeltà di alunno devoto il tributo per essere diventato quello che è diventato. Una ricognizione alta e commovente di che cosa vogliono dire la scuola obbligatoria e il potere d’emancipazione dell’istruzione, di che cosa sia e che cosa possa un maestro, il suo valore nella vita di ognuno di noi, se abbiamo avuto la fortuna d’incontrarne uno.
Ernesto Galli Della Loggia Corriere della Sera 7 settembre 2024