Un libro per Natale? Verrebbe facile suggerire un classico o un contemporaneo in bella edizione da regalo.
Invece propongo un volumetto economico di facile lettura ma antico nel testo: come introduzione ha Il Natale secondo Luca che Franco Lucentini scrisse per il supplemento “Natale è” pubblicato da “La Stampa” tredici anni fa.
Il libretto, dal Prologo indirizzato al nobile Teofilo alla descrizione dell’Ascensione, è da leggere tutto di seguito, ossia senza andare a saltoni come quasi sempre si è usi in queste letture perché, in verità, è opera letteraria di grandissimo valore per ogni uomo o donna di qualsiasi età, a qualsiasi fede appartenga o fede non abbia.
La tradizione dice che l’evangelista Luca fosse anche pittore, alcune icone antichissime della Madonna
sono a lui attribuite; ma una cosa è certa: che senza questo Vangelo non si avrebbe il Natale come da tutti, fedeli o infedeli, viene da duemila anni ricordato. A lui, a partire da Giotto ma anche prima, si sono ispirati tutti i grandi della pittura. E i musicisti? E i poeti? Dall’Annunciazione alla Nascita, dall’Annuncio ai pastori (ah, il mio Jacopo da Bassano!). Insomma mai avremmo conosciuto il Natale, mai avremmo conosciuto l’annuncio della buona novella per i poveri e i derelitti. Che poi, assieme ai bambini, sono i veri protagonisti del Vangelo di Luca: «Ed ella partorì il suo figliolo, e lo fasciò, e lo pose a giacere nella mangiatoia; perciocché non vi era luogo per loro nell’albergo».
Mario Rigoni Stern, Quel Natale nella steppa ( a cura di Giovanni A. Cerutti, Interlinea Edizioni, Novara, 2000).