Cavour giovane in un ritratto di Julien Léopold Boilly (1796-1874).
Cavour giovane. Cavour viaggiatore. Cavour agricoltore. Cavour imprenditore. Cavour amante. Non era facile scrivere qualcosa di nuovo su Camillo Benso conte di Cavour dopo la monumentale opera di Rosario Romeo, Cavour e il suo tempo, ma Franca Porciani, senza celare l’amore per Camillo, il Piemonte e l’Italia e con «un italiano pressoché perfetto», come sottolinea Nerio Nesi nella prefazione, ci è riuscita con un libro che si consiglia per avvicinarsi alla conoscenza dell’uomo che fece l’Italia: Cavour prima di Cavour. La giovinezza fra studi, amori e agricoltura (Rubbettino).
Cavour (1810-1861) morì pochi mesi dopo aver compiuto quell’impresa nazionale alla quale in Europa nessuno o quasi credeva: l’Italia unita. La malaria gli fu fatale. Eppure, in mezzo secolo fece tante e tali cose che ancora oggi, a considerarle, si rimane a bocca aperta. Certo, di lui si ricorda inevitabilmente l’opera politica che lo fa a tutti gli effetti l’uomo politico più importante della storia patria. La particolarità del testo di Franca Porciani, però, consiste nel lasciare agli storici gli anni che vanno dal 1848 al 1861 per concentrarsi sul giovane Cavour. E le sorprese non mancano. Non solo e non tanto per le notizie — soprattutto le passioni amorose del libertino Cavour che s’infiammò non poco per donne sposate che per lui persero la testa e, nel caso del suicidio di Nina Giustiniani, anche la vita — quanto per la vitalità innovatrice di quella giovinezza senza la quale non si intenderebbe l’intelligenza politica del Cavour adulto, dalla fondazione del quotidiano «Il Risorgimento» alla presidenza del Consiglio, dal connubio alla partecipazione alla guerra di Crimea. Il pregio del lavoro di Porciani è proprio qui: prende per mano il lettore e lo conduce, come in una passeggiata, prima nella formazione di Camillo e poi sui luoghi delle proprietà terriere — a Grinzane, vicino ad Alba, e a Leri nel vercellese — che la lungimiranza del giovane Cavour trasformarono in moderne aziende: a Grinzane si producevano vini come il barolo, il bordolese e il moscato che facevano concorrenza ai vini francesi; mentre a Leri, ammodernando mezzi e metodi di produzione, si coltivava riso, grano e mais in una tenuta agricola modello. Quello che fece «in piccolo» nelle proprietà, lo pensò in grande per l’Italia. Il destino lo tolse non solo all’Italia ma all’Europa intera troppo presto. Giancristiano Desiderio Corriere della Sera 9 maggio 2022
Castello Cavour a Grinzane
Franca Porciani, Cavour prima di Cavour. La giovinezza fra studi, amori e agricoltura. Prefazione di Nerio Nesi, Rubbettino (pagine 134,€ 13)
Franca Porciani, giornalista e scrittrice, è laureata in Medicina e specializzata in Geriatria e Gerontologia. Diventa giornalista professionista nel 1987 e pochi anni dopo viene assunta al «Corriere della Sera». Vi rimane per più di vent’anni