Lettera al settimanale del Corriere della Sera Sette
Non occorre essere monarchici per dichiararsi indignati per l’articolo, su due pagine, che la giornalista Mirella Serri ha firmato sul n.50 di SETTE del 14.12.12, pare come recensione a un recente libro di Enrico Mannucci: Casa Savoia, che comprerò per verificare se il testo dell’articolo è davvero ispirato al libro, e allora sarebbe un libro da non regalare a Natale. Oppure se è tutto farina del suo sacco, e mi riferisco al sacco della giornalista Serri, il che sarebbe davvero ancora più grave. Mi stupisco infatti che un giornale come il Corriere della Sera, che ha alle spalle il glorioso passato che conosciamo, abbia consentito la pubblicazione di biografie così raffazzonate, anzi direi offensive della memoria dei Re d’Italia, ai quali è dovuto, almeno, il rispetto che tocca alle figure istituzionali della nostra storia nazionale. E non ci si venga poi a lamentare che gli italiani non hanno sufficiente amor di patria, che non espongono la bandiera tricolore, non si alzano in piedi quando viene suonato l’inno nazionale, come avviene in tantissimi Paesi liberi e democratici, e come ho visto fare tante volte negli Stati Uniti, anche con la mano sul cuore, con un certo imbarazzo per il mio agnosticismo italiano. Studi la storia, signorina Serri, lasci le frequentazioni di letto ai giornalacci che intasano le edicole, racconti le battaglie, militari, diplomatiche e politiche che i Re del nostro Risorgimento hanno combattuto con successo e riconosca loro almeo un merito: di aver fatto l’Italia!
Grazie
Marisa Brambilla scrittrice e già preside di Liceo