La guerra continua
Autore Lucca Baldissara
Editore Il Mulino
Anno 2023
Pag. 472
Prezzo € 32,00
«La guerra, ultima fase del fascismo trionfante, ha agito su di noi più profondamente di quanto risulti a prima vista. La guerra ha distolto materialmente gli uomini dalle loro abitudini, li ha costretti a prendere atto con le mani e con gli occhi dei pericoli che minacciano i presupposti di ogni vita individuale, li ha persuasi che non c’è possibilità di salvezza nella neutralità e nell’isolamento» Giaime Pintor
Il 1943 è un anno drammatico, fra i più difficili da interpretare nella storia d’Italia. Luca Baldissara ripercorre lo svolgersi e il rapido e caotico susseguirsi degli eventi politici e militari, ricostruendo le tappe della crisi di regime e dell’implosione dello Stato, indagando il lento organizzarsi dell’antifascismo e restituendo la varietà delle esperienze di guerra degli italiani di allora. Nel fare ciò dà voce ai protagonisti e agli attori dell’epoca e così ricostruisce le dinamiche della vita in un paese alle prese con una guerra che pareva infinita. Andare a quell’anno significa fare un passo decisivo nella comprensione della storia dell’Italia contemporanea e di cosa significhi e produca l’esperienza della guerra tanto sui governi e le istituzioni, quanto sulla società e gli individui.
IL DOVERE DI SCEGLIERE
NEL 1943 IL CROLLO DELLO STATO ITALIANO OBBLIGÒ I CITTADINI A METTERSI IN GIOCO
…Trent’anni fa Ernesto Galli della Loggia aveva già affrontato questi temi: dapprima in un convegno in occasione del cinquantennale del 1943, poi in un importantissimo libro, La morte della patria (Laterza), che occupandosi della «crisi dell’idea di nazione tra Resistenza, antifascismo e Repubblica» provocò uno dei più interessanti dibattiti politico-storiografici della fine dello scorso millennio (e dell’inizio del terzo). Forse l’ultimo grande dibattito di questo genere, quantomeno per il rilievo delle questioni sollevate, la focosità dei toni (soprattutto da parte dei dissenzienti), le personalità impegnate nella discussione (persino un capo dello Stato: Carlo Azeglio Ciampi) e la sua durata.
Del 1943 e specificamente dell’8 settembre si è occupato in più occasioni il massimo studioso del fascismo, Renzo De Felice. Nella prefazione a un libro di Elena Aga Rossi — L’inganno reciproco. L’armistizio tra l’Italia e gli anglo-americani del settembre 1943 (Edizioni Ministero Beni Culturali) — De Felice scriveva: «Se l’Italia rischia di cessare di essere una nazione, la causa prima, ma ancora operante di ciò va ricercata nella condizione morale evidenziata dall’8 settembre e nel rifiuto della classe dirigente post-fascista di riconoscerla e, peggio, nel tentativo di parte di essa di spiegarla “storicamente” con argomentazioni di un elitismo che, disdegnando di fare seriamente i conti con il vissuto collettivo, ha in qualche caso sfiorato i confini di una sorta di razzismo moralistico».
Da quel 1993 sono trascorsi altri trent’anni e, come ampiamente dimostra il volume di Baldissara, la discussione è tuttora aperta.
Paolo Mieli Corriere della Sera 5 settembre 2023