Il volume di Antonio Orecchia ripercorre il Risorgimento italiano attraverso i grandi e i piccoli episodi, i sentimenti, i grandi ideali ma anche le contraddizioni e gli scontri tra le diverse anime politiche e culturali che vissero quell’epoca. I protagonisti di quella epopea – da Mazzini a Garibaldi, da Carlo Alberto a Vittorio Emanuele II, da Cavour a Verdi – vengono “lasciati parlare” attraverso i loro scritti, i discorsi ufficiali e ufficiosi, gli epistolari. Tali riflessioni, intrise di speranze e delusioni, consentono infatti di comprendere non solo i motivi che fecero nascere e diffondere l’idea di Nazione e di “Italia” ma, al contempo, le scelte decisive che lasciarono in eredità problemi irrisolti e per molti ancora attuali: federalismo e centralismo, la questione meridionale, il complicato rapporto con la Chiesa. Il libro affronta, per la prima volta, “cosa sia rimasto” del Risorgimento oggi, e ripercorre il serrato e polemico dibattito che negli ultimi anni, sulle pagine dei principali quotidiani italiani, ha visto contrapporsi intellettuali, opinionisti e uomini politici di fama nazionale. Un dibattito che, non a caso, ha fatto parlare di “Assalto al Risorgimento”.