Dall’Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano dall’inno di Mameli
Alla Galleria d’arte moderna di Firenze a Palazzo Pitti nella sala dedicata alle opere del periodo risorgimentale c’è una grande tela di Amos Cassioli, pittore toscano dell’800, sulla battaglia di Legnano, quella battaglia che vide nel 1176 i comuni dell’Italia settentrionale combattere per la libertà contro l’imperatore Federico Barbarossa.
Nel quadro , commissionato dal governo toscano di Ricasoli nel 1859 negli anni cruciali dell’Unità d’Italia, viene descritta la scena principale della battaglia : i cavalieri lombardi guidati da Alberico da Giussano combattono con impeto intorno al Carroccio, simbolo delle libertà comunali.
Amos Cassioli e molti pittori , in particolare i macchiaioli, furono patrioti e con i quadri di pittura storica, del passato e del presente, celebrarono le imprese del Risorgimento, come anni prima nel 1849 Giuseppe Verdi mettendo in musica La battaglia di Legnano volle a sua volta esprimere i suoi sentimenti d’italiano al tempo della prima guerra d’Indipendenza.
Cassioli, Mameli, Verdi non avrebbero mai pensato però che quei simboli di libertà e di indipendenza dallo straniero, dal Barbarossa nel XII secolo, da Francesco Giuseppe nel XIX secolo sarebbero stati stravolti oggi dalla Lega Lombarda di Bossi e trasformati in vessilli da sbandierare contro l’Unità d’Italia ed in nome della secessione contro gli italiani che vivono al di sotto del Po.
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